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24 aprile 2024

Italia

Civitanova, dolore e rabbia ai funerali

Dalla folla urlano: ''E' omicidio di Stato''

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Civitanova, dolore e rabbia ai funerali

MACERATA - Dolore ma anche tanta rabbia tra la gente che questo pomeriggio ha partecipato ai funerali di Romeo Dionisi, della moglie Annamaria Sopranzi e del fratello di lei Giuseppe, morti suicidi ieri a Civitanova Marche, a causa delle difficoltà economiche.

Lui, 62 anni, muratore senza lavoro non riusciva più a pagare i contributi all’Inps per l’agognata pensione. Lei, 68 anni, aveva una pensione sociale da 500 euro. Insieme hanno deciso di impiccarsi nel garage della loro casa in affitto, da mesi non più pagato. Il fratello di Annamaria, 73 anni, quando si è accorto della tragedia ha deciso anche lui di farla finita, buttandosi a mare.

"E' un omicidio di Stato", "Un omicidio della politica" ha urlato qualcuno tra la folla al passaggio delle tre bare. "L'aiuto lo hanno chiesto e non gli è stato dato", ha detto una donna presente al funerale.

I tre feretri sono stati accolti in chiesa di San Pietro e Paolo dagli applausi della folla. Ad officiare la cerimonia il parroco don Mario e il presidente della Conferenza episcopale marchigiana, Luigi Conti. Tra le corone di fiori anche quella del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Non potete immaginare quante persone mi chiedono aiuto, ma ultimamente - ha detto mons.Conti - sono spaventato. Non sono solo gli operai a rivolgersi a me ma anche gli imprenditori''.

''Una tragedia per la vergogna della povertà'', ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini, arrivata oggi nella cittadina per ''esprimere la propria vicinanza ai familiari delle vittime''. Al suo arrivo Boldrini è stata accolta da alcune contestazioni da parte di un gruppo di persone. "Ma sono stati più gli applausi. C'era una gran ressa e tante persone hanno applaudito la Boldrini - riferiscono all'Adnkronos dallo staff della presidente - poi si è svolto l'incontro a porte chiuse con il primo cittadino di Civitanova, il Consiglio comunale e i familiari delle vittime".

"Non mi sono accorta di alcuna contestazione, né all'ingresso, né all'uscita dal Comune di Civitanova - sottolinea in una nota la presidente della Camera -. E comunque chi sopporta il peso di queste tragedie ha tutto il diritto di esprimere come ritiene il suo dolore e la sua indignazione (che non hanno niente a che vedere con le strumentalizzazioni politiche imbastite da qualche frangia estremista)".

"A maggior ragione - aggiunge - dopo aver incontrato i familiari delle vittime (che inizialmente avevano espresso qualche perplessità sulla mia presenza) e la comunità di Civitanova, ritengo che fosse giusto venire qui oggi, come cittadina di questa Regione e come presidente della Camera. Ho voluto in ogni caso testimoniare la mia vicinanza e solidarietà, in quanto non avrei potuto partecipare ai funerali perché impegnata da stasera a Marsiglia, per l'incontro dei parlamenti della regione euromediterranea. Il primo dovere delle istituzioni è esserci, 'metterci la faccia', tanto più nei momenti duri. Sarebbe troppo comodo - e per quanto mi riguarda inaccettabile - scegliere di essere presenti soltanto dove è garantito l'applauso".

Sulla tragedia dura presa di posizione del quotidiano dei Vescovi che parla di ''ennesima vicenda di disperazione'' che deve ''svegliare la politica''. "Quanto la seduzione di sconfitta (di morte) peschi nell'indifferenza verso i bisognosi e le sventure degli altri è il problema principe che dovrebbe svegliare la Repubblica dai suoi letarghi. La politica dai suoi giochi. E la comunità cristiana dalle sue pavidità".

In un editoriale in prima pagina, il quotidiano della Cei 'Avvenire' ragiona: "Di fronte ad ogni suicidio si agita sempre il pensiero di un giudizio potenzialmente usurpato. I principi stanno lì, saldi, ma giudicare le storie umane non spetta a noi, non spetta a nessuno. Chi si dà la morte si è dato una specie di condanna a morte, e la prima risposta è che no, che non è la morte la risposta giusta, non è la morte la giustizia; e anzi la morte oscura è l'ultimo nemico di cui ci è stata promessa la sconfitta". Ora però l'ennesima vicenda di disperazione accaduta nelle Marche deve svegliare il Paese "dai suoi letarghi", la "politica dai suoi giochi. La comunità cristiana dalle sue pavidità".

(Adnkronos)

 



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