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25 aprile 2024

Conegliano

COME STANNO LE SCUOLE?

La regione invita la provincia a monitorare gli istituti superiori. Noi invitiamo gli studenti a "fotografare" le scuole più acciaccate

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

COME STANNO LE SCUOLE?

CONEGLIANO - Come stanno le vostre scuole? I soffitti reggono? Le scale antincendio sono adeguate? Le porte antipanico funzionano? Il Quindicinale e OggiTreviso invitano gli studenti (e gli insegnanti e i bidelli e tutti gli operatori della scuola) a segnalare, con foto, video o commenti, le sedi scolastiche “a rischio”; le aule o i laboratori non a norma; i particolari strutturali che non convincono; gli arredi fatiscenti…
Dopo la tragedia (evitabile…) della scuola torinese, è impensabile continuare a chiudere gli occhi sulle scuole, dentro le scuole, che spesso soffrono di acciacchi annosi e pericolosi.
Nei giorni scorsi, l’assessore regionale ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti, ha annunciato l’intenzione di inviare una lettera al presidente della provincia di Treviso, Muraro, affinché vengano monitorati gli istituti  degli istituti superiori della Marca.
La Regione ha infatti nel bilancio linee di spesa dedicate alle scuole materne ed elementari, (pubbliche e private) ma non un capitolo specifico per le superiori che sono di competenza delle province.
Giorgetti ha chiarito che dal 2003 a oggi per materne ed elementari vi sono stati finanziamenti superiori ai 16 milioni di euro (2 milioni e 300 mila euro, solo per la sicurezza sismica) e che per costruire nuovi poli scolastici sono stati erogati contributi per 17 milioni e mezzo di euro. Secondo l’assessore regionale, con 116 milioni in cinque anni, sono state sanate tutte le situazioni critiche “la Regione – dice Giorgetti - ha invitato i 581 comuni veneti a verificare la staticità dei 3658 edifici scolastici mettendo a disposizione le somme per i collaudi. Dai quali è risultato che non vi sono contesti fatiscenti o di vera emergenza che ci debbano preoccupare.”

Da Conegliano, finora, sono giunte queste segnalazioni:

Asilo nido Panizza: finestre con telaio in ferro, a spigolo vivo con ante che si aprono verso l'interno, all'altezza della testa dei bambini, I° piano senza caratteristiche di sicurezza in caso di emergenza e pertanto ufficialmente non utilizzabile, porta bagni bambini che si apre verso l'interno.


Materne Matteotti: copertura che si sfalda. Inoltre, nella bussola di ingresso, tra le due porte le maestre hanno affisso un documento con quanto vi è di rischioso nel plesso e che non è mai stato risolto.

Elementari Marconi: tapparelle in legno che pesano moltissimo e possono "crollare" in testa a chi si affaccia.

Medie Brustolon:
Pluviali occlusi e/o marci e/o inesistenti, infiltrazioni di umido e persino all'ingresso una plafoniera contenente acqua. Per non parlare dei ferri d'armo che, arrugginiti, spaccano il cemento armato con il rischio di caduta calcinacci sulle teste di chi passa o di accessi troppo vicini alle strade di grande traffico, con i ragazzi che devono attendere all'esterno sino all'orario di apertura.

E.D.R.

 


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Emanuela Da Ros

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