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28 marzo 2024

Treviso

Rapinata in centro? Non era vero: i soldi persi al videopoker

La 50enne di Carbonera scoperta dalla squadra mobile

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

Rapinata in centro? Non era vero: i soldi persi al videopoker

TREVISO – Non era stata rapinata, ma si era giocata i soldi alla slot machine e per non farlo sapere ai famigliari si è inventata l’aggressione. Si tratta della 50enne di Carbonera che il 16 gennaio scorso aveva denunciato di essere stata rapinata in centro storico dopo aver prelevato al Postamat di piazza Vittoria.

In base a quanto emerso coi riscontri della squadra mobile della Questura di Treviso, nei confronti della signora si profilerà una denuncia per simulazione di reato e procurato allarme.

 

Ad insospettire la polizia sono state alcune incongruenze emerse il giorno successivo all’accaduto.

Innanzi tutto la donna, che in primo momento aveva parlato di aver prelevato 400 euro, ha poi ritrattato dicendo che i soldi prelevati erano 600 euro.

Ha poi detto di aver prelevato al Postamat, mentre poi ha detto di essersi recata direttamente allo sportello. Non riusciva, inoltre, a dare indicazioni precise sul luogo in cui era avvenuta la rapina e nemmeno alcun particolare sugli aggressori.

A questo si aggiunge infine il fatto che si era recata dai carabinieri per presentare denuncia, anziché alla polizia, che era intervenuta inizialmente e con cui aveva già avuto dei contatti.

 

Insospettiti, gli investigatori della mobile hanno fatto scattare gli accertamenti, immaginando che potesse aver giocato i soldi al videopoker. Hanno quindi richiesto in alcune sale giochi ed in una di queste hanno avuto conferma di come sarebbero andate le cose.

La donna, stando alle indicazioni fornite da una dipendente dell’esercizio, il giorno stesso si sarebbe intrattenuta a giocare parecchio, arrivando a vincere quasi 2mila euro. Ma poi avrebbe deciso di giocare ulteriormente, arrivando a perdere i soldi. 

 

A quel punto, stando alle ipotesi della polizia che ora formalizzerà la denuncia, si sarebbe inventata la rapina per non dover raccontare di aver perso i soldi ai famigliari.

 


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Matteo Ceron

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