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28 marzo 2024

Nord-Est

Commissione agricoltura, una finestra sul lavoro dei parlamentari: fitofarmaci, dazi e lupi

Intervista a Luca De Carlo, sindaco veneto e deputato

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Commissione agricoltura, una finestra sul lavoro dei parlamentari: fitofarmaci, dazi e lupi

di Alberta Bellussi

 

Luca De Carlo, sindaco di Calalzo al terzo mandato e deputato di Fratelli d’Italia da giugno 2018 eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione di Veneto

 

 Le è stato anche assegnato il ruolo di segretario della Commissione Agricoltura alla Camera. Cogliamo l’occasione di questa intervista per fare un po’ il punto del mondo agricolo italiano e in particolar modo di quello veneto che, nelle ultime elezioni politiche, gli ha dato la fiducia a rappresentarlo. Nella sua attività politica, di cui apprezziamo la sua presenza oltre il 90% delle sedute parlamentari, si possono trovare davvero un gran numero di interrogazioni, mozioni, proposte di legge e interventi a favore del mondo agricolo. Ma alle persone comuni, credo interessi capire, che si fa nelle commissioni parlamentari, cogliamo l’occasione per chiederlo a lei.

 

Quali sono le battaglie che come parlamentare ha portato avanti nella Commissione Agricoltura di cui è segretario, nella quale sono contenute tutte le parti politiche presenti in Italia?

 

In questo anno e mezzo di legislatura le battaglie più importanti sono sicuramente la mozione sui fitofarmaci, la mozione sui dazi, quella sul lupo, sui prodotti semaforo, sui prodotti a Km 0 e sul biologico.

 

1 mozione unitaria sul corretto uso dei fitofarmaci votata all’unanimità.

 

Siamo riusciti a far adottare al Governo una mozione che ha vari punti che sono importanti nell’ottica di una riduzione dell’uso dei pesticidi e di un uso consapevole che coinvolga i vari attori di una comunità e di uno Stato.

 

2: la mozione sui dazi.

 

La mozione ha impegnato il Governo ad adottare iniziative in sede europea affinché sia assunta la gestione della crisi con un intervento decisivo volto a scongiurare le perdite economiche conseguenti dall'imposizione dei dazi anche sui prodotti agroalimentari italiani; ad adottare iniziative per attivare un fondo rischi europeo con una dotazione straordinaria volto all'assorbimento delle perdite economiche a carico del settore agroalimentare italiano del tutto estraneo al contenzioso che ha generato l'applicazione dei dazi in questione; ad avviare una contrattazione con le autorità statunitensi circa la revisione del provvedimento in direzione favorevole al mercato italiano, con particolare riferimento al settore agroalimentare, al fine di evitare che a pagare la compensazione siano indistintamente tutti gli Stati membri dell'Unione europea piuttosto che i Paesi coinvolti nel contenzioso Air Bus e, più in generale, affinché sia applicato sempre un criterio di giustizia diretta e sanzionatoria coerente con le responsabilità nei fatti scatenanti.

 

3- la mozione sul lupo

 

La mozione ha chiesto al Governo di assumere iniziative per adottare con urgenza un piano di gestione del lupo, così come previsto dalle direttive comunitarie, che preveda il monitoraggio delle popolazioni, il censimento su basi scientifiche e il contenimento, anche tramite gli abbattimenti, dei soggetti in esubero tramite personale specializzato ed esplicitamente autorizzato dalle autorità competenti”.

 

4- La mozione sui “prodotti semaforo”

 

Il Governo si è impegnato con la mozione ad assumere le iniziative di competenza, in tutte le sedi opportune, per la tutela e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane, al fine di evitare che ad esse vengano applicate sovrattasse o etichette che ne scoraggino il consumo presso il più vasto pubblico, la stessa Onu riconosce il valore della «dieta mediterranea», tanto da averla dichiarata patrimonio ​ dell'umanità, suffragata da numerosi studi scientifici che hanno dimostrato come essa sia la dieta che garantisce in assoluto la miglior valenza salutistica.

 

Le mie proposte su temi ambientali sono invece:

 

5 - Progetto di legge per il ripristino del Corpo Forestale dello Stato perché la militarizzazione del corpo nei Carabinieri si è rivelata un fallimento e non ha portato i risparmi sperati ma la cosa peggiore è che ha privato quel territorio più fragile e pieno di criticità come la montagna e rurale di un corpo che non ha fatto solo repressione ma nato per fare consulenza e essere di supporto con un altissimo valore di prevenzione e di conoscenza del territorio.

 

6 - Ho presentato una risoluzione che chiede che su tutti i prodotti venga indicata in etichetta l’origine delle materie prime e che ogni prodotto venduto in Europa porti da bandiera stampata dello stato da cui proviene. Dopo i fatti di Venezia ho proposto, con il mio gruppo parlamentare ma firmata anche da altre correnti politiche, una mozione per fare una legge speciale su Venezia che consideri tutte le criticità del nostro capoluogo con lo scopo di trovare una risoluzione definitiva a questa emergenza climatica. In questa mozione abbiamo pensato di rendere i veneziani e chi ci abita custodi di un patrimonio dell’umanità unico al mondo.

 

Quali sono le criticità che state trattando nella Commissione Agricoltura di cui è segretario?

 

La prima sicuramente è una criticità legata alla mancanza di risorse infatti nella prossima PAC verranno ridotti i fondi per gli agricoltori ed è un elemento questo che ci preoccupa e per il quale abbiamo presentato delle risoluzioni. Alla luce di ciò che sta accadendo sul territorio italiano, un altro punto di criticità sul quale si gioca la vera scommessa dell’Agricoltura è trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dell’ambiente e quelle dell’agricoltura. Non sempre è facile e ci vorrebbe più dialogo tra Ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura in un’ottica condivisa e unitaria.

 

Quale sarà l’agricoltura del futuro?

 

L’agricoltura è e, sarà sempre, un settore fondamentale per la vita dell’uomo e di uno Stato. Secondo me bisogna iniziare a cambiare un po' la visione classica di questo settore. Per ridare un futuro serio e importante all’agricoltura, va rimessa al centro della nostra economia. È chiamato, da sempre, settore primario ma ora non riveste più quel ruolo di primato che le spetta. Una nuova visione di questo mondo parte dal presupposto che ci sono più agricolture e ognuna con le sue caratteristiche e tipicità. C’è quella estensiva che va bene in aree ampie e poi c’è un’agricoltura specifica, di nicchia, basata sulle eccellenze più legata al territorio (radicchio, frutti di bosco, formaggio di malga, asparagi, ecc.) che rivestono un ruolo importante perché ben si coniugano con il turismo verde e sostenibile.

 

Lei ritiene che l’agricoltore sia il custode del territorio o no?

 

In un momento di grandi cambi climatici e sconvolgimenti del paesaggio per il dissesto idrogeologico del territorio, l’agricoltura ha un ruolo importante; infatti laddove si fa agricoltura sia in montagna che in pianura, lì si riesce a contrastare il dissesto. L’agricoltore è, in questo senso, davvero il custode del territorio; è la prima sentinella: lavora la terra, la conosce, la vive quotidianamente. Quando il territorio è lasciato andare, abbandonato, incolto è lì che si creano grandi aree di dissesto e di trascuratezza.

 

​ Il bilancio della sua esperienza politica dopo un anno e mezzo di opposizione?

 

Un bilancio soddisfacente di un politico che è riuscito a portare avanti delle battaglie con dei risultati come la firma con una presa di posizione di tutto il Parlamento nei confronti dei pesticidi, la mozione sui dazi a protezione dei prodotti italiani. Certo che una persona come me che fa il sindaco da tre mandati preferirebbe stare al Governo e avere delle vie più dirette per agire, il sindaco è l’uomo del fare, ma all’opposizione e nella Commissione Agricoltura, di cui sono segretario, cerco di essere di stimolo a portare le nostre idee per migliorare e per concretizzare. Non abbiamo preclusioni nei confronti delle buone idee degli altri da qualsiasi fronte politico arrivino e se è per il bene dell’Italia le abbiamo sempre appoggiati e sostenuti e continueremo a farlo; infatti la legge sul biologico e la legge a K.0 l’abbiamo votata anche se non partiva dal nostro gruppo politico.

 

In commissione agricoltura c’è quasi sempre unanimità di intenti e di voti; abbiamo lavorato molto e molte pratiche si sono inceppate al Senato ma il bilancio è sicuramente positivo anche se si può fare molto di più per riportare questo settore al centro. Il mio obiettivo, e non solo, è quello di portare l’agricoltura al centro dell’economia, nel ruolo dignitario che le spetta, con un occhio di riguardo alle produzioni italiane che sono state un po’ schiacciate da una politica europea che non premia la produzione di qualità dell’Italia e con un grandissimo occhio di riguardo all’ambiente di cui l’agricoltore è da sempre esperto conoscitore e custode.

 



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