Compra le seppie dal pescivendolo, ma sono fluorescenti: "Erano buonissime, e quel colore era magico"
Le foto scattate da una lettrice di Motta di Livenza
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MOTTA DI LIVENZA - Dopo i gamberetti e il surimi, ora tocca alle seppie fluorescenti. La segnalazione è arrivata da una lettrice, dopo il nostro articolo pubblicato ieri sul “caso” di Vittorio Veneto.
“A me è capitata una cosa simile 15 giorni fa con le seppie”, dichiara la donna, che risiede a Motta di Livenza. Nel suo caso il pesce era stato acquistato da un venditore ambulante.
La famiglia, dopo aver sentito il parere di un altro pescivendolo e di un’esperta, ha mangiato le seppie, senza riportare alcuna conseguenza.
“Non abbiamo avuto nessum tipo di problema – confida la donna -. Le seppie erano freschissime e buonissime, poi la magia che hanno regalato ai miei occhi è stata stupefacente”.
Il caso ha ovviamente una spiegazione scientifica: i batteri luminosi sono presenti liberi nelle acque degli oceani, sulle superfici cutanee e nell’intestino dei pesci, di molluschi e dei crostacei (granchi e gamberetti) così come simbionti in organi luminosi specializzati di alcuni pesci e molluschi (calamari e seppie). Anche in questo caso, quindi, nessun tipo di conseguenza per la salute.