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29 marzo 2024

Treviso

"Il Comune di Treviso conceda la cittadinanza onoraria a Liliana Segre"

La proposta di Coalizione Civica per Treviso al consiglio comunale

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Liliana Segre

TREVISO - In questi giorni in alcune città italiane si sta proponendo la concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sia per onorare il suo drammatico passato che per dimostrarle solidarietà contro gli attacchi d’odio e le minacce di cui è vittima in questi giorni, tanto che la Prefettura di Milano le ha assegnato una scorta.

“La città di Treviso dovrebbe unirsi alle altre amministrazioni che stanno avviando questo percorso, per ribadire che Treviso è città antifascista e per dare un segnale chiaro contro la campagna di odio nei confronti della senatrice Segre”, è la proposta di Luigi Calesso di Coalizione Civica al consiglio comunale di Treviso. Una campagna che ha attecchito anche nel nostro territorio.

A finire nella bufera anche un post pubblicato su Facebook da un cittadino moglianese. Sul post è intervenuta anche la scrittrice Michela Murgia che scrive: “A casetta. Un camino. A Liliana Segre. Chi scrive è un uomo di Mogliano Veneto nato nel 1941. Un padre? Un nonno? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che pensa di poter scrivere una cosa del genere senza subire alcuna conseguenza”. L’uomo è stato denunciato per il reato di “propaganda di idee fondate sulla superiorità razziale e sull’odio etnico” .

“Faccio appello a tutto il consiglio comunale perché faccia propria questa proposta e la concretizzi nel più breve tempo possibile”, scrive Calesso. “Penso - continua - che il dibattito politico di questi giorni nel nostro Paese sulle minacce ricevute da Liliana Segre sia anche l’occasione perché la maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale a Treviso ripensi alla bocciatura della proposta di delibera popolare con cui centinaia di cittadini trevigiani hanno chiesto che le sale e gli spazi pubblici vengano concessi solo a coloro che sottoscrivono una dichiarazione in cui ripudiano il fascismo e il nazismo.

"Mi pare che i fatti di questi giorni, dalla vicenda di Liliana Segre al rifiuto del Sindaco di Predappio di concedere il contributo del Comune agli studenti che visitano Auschwitz, dal nuovo incendio alla libreria la Pecora Elettrica a Roma fino alle immagini del Duce sulla facciata restaurata di un edificio in piazza a Zenson di Piave, dimostrino con chiarezza che il neofascismo e il neonazismo sono un problema dei nostri giorni. La decisione del Comune di non concedere sale e spazi pubblici a chi non si dichiara esplicitamente lontano da quelle ideologie non sarebbe una soluzione definitiva al problema, ma certo segnerebbe la distanza tra le istituzioni e chi si richiama all’ideologia del periodo più buio della storia del nostro Paese”.

 


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Isabella Loschi

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