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24 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Concerto per i 300 anni dell'Europa

La festa dell'Europa al Teatro Careni

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Concerto per i 300 anni dell'Europa

PIEVE DI SOLIGO - La festa dell'Europa, che si celebra annualmente il 9 maggio nei 28 Paesi dell'Unione, quest'anno ha cominciato a essere momento di riflessione, all'interno dell'Intesa Programmatica d'Area (IPA) "Terre Alte della Marca Trevigiana", che riunisce 30 comuni della sinistra Piave e il 25 soci privati.

 

Sabato sera al TEATRO CARENI si è svolto il concerto " trecento anni di Europa" con l'orchestra della compagnia teatrale "Aliestese" e il coro "Voces Novae", diretti dal maestro Stefano Pagotto.

La presidente Stefania Bet ha ricordato che "Aliestese" è nata nel 2006 con la finalità di coinvolgere i ragazzi in età scolastica nella realizzazione di Musical.

Nel corso degli anni la compagnia è progressivamente cresciuta arrivando a coinvolgere più di un centinaio di persone".

 

Il pregio di questo evento culturale all'interno dell'ambito musicale viene sottolineato dalla capacità di far interagire persone provenienti da ambiti territoriali di diverse zone.

 

Il Presidente dell'IPA, Stefano Soldan ha espresso grande soddisfazione per la giornata della Festa dell'Europa, che "è stata avviata nella mattinata da un convegno con gli studenti delle scuole superiori"..

Ha ringraziato i numerosi sponsor dell'iniziativa e, in modo particolare, il direttore Pagotto, la presidente Bet, l'animatore del concerto, Marco Golfetto, la presentatrice Lorena Pagot e i suoi più stretti collaboratori Michele Genovese e Marta Vizzotto.

 

Il successo del concerto per l'elevata qualità dell'esibizione ci ha spinto a chiedere al critico musicale Claudio Bolzan, che ringraziamo, un commento. Eccolo:

 

"Nel grandioso affresco della reggia di Würzburg nel quale Giovan Battista Tiepolo venne impegnato nella rappresentazione dei cinque continenti (1750), l’Europa venne tradotta con un’immagine ove grande risalto è dato a un’orchestra impegnata in una movimentata esecuzione coinvolgente anche strumentisti italiani.

A differenza degli altri continenti – resi dal Tiepolo con alcuni aspetti caratteristici degli ambienti naturali, della flora e della fauna – l’Europa veniva, per contro, esplicitamente identificata con l’arte e con la musica: era la musica, insomma, a costituire il punto culminante di un vero e proprio percorso di civiltà. Bene hanno fatto, dunque, gli organizzatori della giornata dedicata ai 300 anni dell’idea di Europa (nell’ambito della Settimana europea della gioventù) a chiudere l’intera manifestazione con questo concerto sinfonico-corale, che ha avuto come protagonisti l’orchestra della compagnia teatrale Aliestese e il coro “Voces Novae” puntualmente diretti dal maestro Stefano Pagotto (autore anche degli ottimi arrangiamenti messi a punto per alcuni brani).

 

Il ricco programma eseguito era imperniato su una serie di significative creazioni musicali costitutive di un percorso storico (dal Rinascimento all’età moderna) entro il quale era andata gradatamente maturando l’idea stessa dell’Unione Europea e la sua concreta realizzazione:

introdotto da una pagina rinascimentale, trascritta da un grande musicista del primo Novecento, Ottorino Respighi, l’itinerario è stato dipanato con l’esecuzione di tre suggestive composizioni corali di Vivaldi, Bach e Händel – vale a dire i tre massimi rappresentanti della civiltà musicale barocca – procedendo poi con il Classicismo viennese, culminante con l’esaltante sinfonismo di Haydn, Mozart e Beethoven, e concludendo con l’esperienza delle Scuole nazionali del secondo Ottocento e del simbolismo francese (con pagine di Borodin, Bartok, Bizet e Satie).

 

L’intera serata è stata poi siglata con l’esecuzione del coro “Va pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi, e dall’Inno alla gioia, dalla Nona Sinfonia di Beethoven: come è noto, i versi di quest’ultima opera, realizzati dal poeta tedesco Friedrich Schiller e inneggianti alla pace e alla fratellanza universale, hanno indotto i fondatori dell’Unione Europea a sceglierlo come l’inno ufficiale dell’istituzione stessa.

 

Oltre alla notevole valenza delle musiche e alla non comune qualità delle esecuzioni, culminanti soprattutto nel celebre Halleluja di Händel, nell’Allegretto della Settima Sinfonia di Beethoven e nelle Danze rumene di Bartok (un risultato tanto più ammirevole se si pensa che la manifestazione è stata organizzata nell’arco di due mesi circa), la serata si è distinta proprio per la partecipazione di due compatte compagini vocali e strumentali costituite, almeno in parte, proprio per questo evento con l’apporto di realtà musicali diverse:

se il coro “Voces Novae” comprendeva cantanti provenienti da ben cinque formazioni della Provincia (Corale Femminile Vittoriese, Musica Gaudium di Oderzo, “Diverse Voci” di Susegana, Corale di Collabrigo e Coro di Conegliano), l’orchestra è stata formata con il concorso di veri e propri professionisti, affiancati a diversi studenti delle scuole trevigiane dediti anche allo studio della musica.

In una realtà come quella attuale, ove il mondo giovanile è spesso presentato dai media solo in relazione a inquietanti fatti di cronaca, è stato davvero confortante vedere l’entusiasmo e il notevole impegno profuso da tanti giovani per offrire il loro personale contributo nell’ambito dell’arte a sostegno di un ideale di autentica fratellanza tra i popoli.

Un’esperienza, dunque, che va ben oltre il semplice spettacolo musicale e che auspichiamo possa essere riproposta in diverse altre sedi".

 
 

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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