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29 marzo 2024

Esteri

Confermata morte Kayla Mueller, Obama: "Profonda tristezza".

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Confermata morte Kayla Mueller, Obama:

Si spegne la speranza per la sorte di Kayla Mueller . Lo Stato Islamico ha inviato un fotografia via email a Carl e Marsha Mueller per confermare la morte della figlia, la cooperante statunitense tenuta in ostaggio dai jihadisti dell'Is dall'agosto 2013. Secondo quanto riporta Cbsnews, l'immagine mostra che la giovane cooperante è morta "negli ultimi giorni", ma non fornirebbe indicazioni precise sulla data e le cause del decesso. L'intelligence americana ha potuto verificare l'autenticità della foto.

"Con il cuore infranto, noi vi comunichiamo che abbiamo ricevuto la conferma che nostra figlia è morta - hanno dichiarato i Mueller - Kayla era una cooperante piena di compassione e dedizione, ha dedicato la sua intera giovane vita ad aiutare chi ha bisogno di libertà, giustizia e pace".

Anche la Casa Bianca ha confermato la morte della cooperante. "E' con profonda tristezza che abbiamo appreso della morte di Kayla Jean Mueller", ha detto il presidente Usa Barack Obama porgendo le condoglianze alla famiglia della giovane cooperante.

Ricordando l'impegno della 26enne, Obama ha affermato: "Non importa quanto tempo ci vorrà, gli Stati Uniti troveranno e porteranno davanti alla giustizia i terroristi responsabili del sequestro e della morte di Kayla". Lo Stato Islamico, ha proseguito il presidente Usa, è "un gruppo terrorista odioso e abominevole le cui azioni sono in netto contrasto con lo spirito di persone come Kayla".

La disperazione dei genitori - Hanno sperato fino all'ultimo che le notizie diffuse dall'Is fossero solo propaganda. Alla fine i genitori della cooperante hanno ricevuto "con il cuore spezzato" la conferma del decesso. Nessun riferimento a come sia morta la 26enne, rapita nell'agosto del 2013 ad Aleppo e finita nelle mani dello Stato Islamico. Lo scorso venerdì i miliziani avevano detto che la donna era rimasta uccisa in un raid condotto dai caccia giordani a Raqqa, ma non avevano offerta nessuna prova delle loro affermazioni, a parte le immagini di un edificio bombardato. Il giorno dopo i genitori della giovane avevano diffuso un appello diretto ai rapitori della figlia, facendo capire di aver comunicato con loro già in passato.

I contatti tra la famiglia Mueller e l'Is sarebbero stati avviati la scorsa estate quando, dopo mesi di assoluto silenzio, i rapitori hanno contattato i genitori della ragazza, fornendo loro una prova in vita e chiedendo un riscatto di quasi 7 milioni di dollari e fissando anche una deadline per il 13 agosto scorso, secondo quanto riporta la Cnn citando una fonte vicino alla famiglia.

E' noto quale sia la posizione ufficiale di Washington riguardo alle trattative e ai pagamenti di riscatti per liberare gli ostaggi in mano ai terroristi e alle polemiche che vi sono state nei mesi scorsi nei confronti degli altri Paesi europei che invece hanno accettato di trattare e pagare per liberare i propri. Quindi, aggiunge l'emittente americana, non è chiaro cosa sia avvenuto quando è scaduto l'ultimatum. E due giorni fa Foreign Policy citava una fonte militare che diceva che i Mueller si erano opposti ad un blitz per liberare la figlia, considerato "troppo rischioso", nella speranza di poter continuare a negoziare.

Laureatasi all'università dell'Arizona nel 2009, Kayla era partita subito per missioni umanitarie, in India, Israele e Territori Palestinesi. Tornata in Arizona due anni dopo aveva lavorato in un centro di assistenza per donne e in una clinica per malati di Aids. Ma era presto tornata a viaggiare e, dopo un periodo in Francia, si era recata sul confine tra Turchia e Siria, lavorando con il Danish Refugee Council e l'associazione Support to Life. Quindi era andata ad Aleppo, insieme al suo fidanzato siriano. "I siriani stanno morendo a migliaia e stanno combattendo per ottenere almeno di parlare dei diritti che invece noi abbiamo. Finché vivrò, non lascerò che questa sofferenza sia considerata normale", aveva affermato in un'intervista rilasciata nel 2013 pochi mesi prima di essere rapita.

 



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