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28 marzo 2024

Treviso

Confronto tra Utopia Europa e Unione Europea 2017.

interventi di Olimpia Impero e degli studenti del Canova

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Confronto  tra Utopia Europa e Unione Europea 2017.

TREVISO - Il progetto Classici Contro 2017 Utopia (Europa) dell'Università Ca' Foscari, giunge a Treviso venerdì 31 marzo, alle ore 20.30 con l'azione all'Auditorium Stefanini.

Si parla dell'utopia Europa, di come si diventa cittadini europei con la scuola e con la cultura.

L'evento, aperto a tutti i cittadini, è realizzato in collaborazione tra l'Università Ca' Foscari Venezia, il Liceo Classico Canova, la scuola media Stefanini, che ospita l'evento e il comune di Treviso.

 

In discussione, con la presentazione di Alberto Pavan (Liceo Classico Antonio Canova Treviso), sono i problemi più attuali dell'Europa di oggi, e, ragionando sulle prospettive future, sull'utopia di un'Europa unita tutta ancora da costruire come vediamo dai problemi di questi giorni.

 

La relazione fondamentale è affidata a OLIMPIA IMPERIO (Università di Bari), in foto, con «Salvare la città, salvare l'Europa!» attraverso il teatro di Aristofane.

In quanto “fantasia di trionfo”, la commedia attica antica non può che essere il regno dell’utopia.

Paradisi perduti e mitiche età dell’oro rivivono sulla scena comica come proiezioni verso un altrove ideale, irreale e irraggiungibile, ma anche da istanze propositive, costruttive e, talvolta, ‘progressive’ di cambiamento: istanze che però, appunto perché utopiche, possono realizzarsi soltanto in un mondo ‘altro’ o in un aldilà ultraterreno.

In effetti il mondo della commedia rappresenta per sua natura una realtà che capovolge limiti e regole, logiche e convenzioni della vita reale: l’aldilà dell’Oltretomba diviene così il luogo della beatitudine eterna, un eden in cui gli uomini hanno accesso a delizie e piaceri, che sono spesso a loro preclusi nell’esistenza terrena.

 

Emblematica nelle Rane di Aristofane la discesa all'Ade di Dioniso, dio del vino e del teatro, rappresentata come risorsa di rigenerazione e di rinascita della vita politica, sociale e culturale della poli.

Su tale base si può cogliere una potente quanto istruttiva “utopia di ricostruzione”: se la morte della tragedia e della poesia è la morte di Atene, recuperare dall’Ade la poesia significa salvare la Polis, così come oggi salvare i nostri Classici significa salvare l’Europa, e, in definitiva, salvarci.

 

Il filosofo GIAN LUIGI PALTRINIERI (Università Ca' Foscari Venezia) si chiederà: come dovrebbe essere l’Europa?

Il realismo politico ci aiuta a non fantasticare intorno a un che di perfetto e irrealizzabile e tuttavia il realismo rischia di diventare superstizioso nei confronti dello statu quo, riducendo in modo semplicistico lo spazio del possibile.

Con la letteratura e con la ricerca scientifica, i giovani della scuola parleranno di futuro, guardando ai segni e alle parole del passato.

 

Per questo all'Auditorium Stefanini agiranno da protagonisti gli studenti liceali, che da anni intorno al progetto dei Classici Contro hanno proposto le azioni dei laboratori di studio, teatrali e musicali.

Nelle due azioni sulla scena gli studenti del Liceo Classico Canova, con la guida di Eva Costeniero, Gloria Cappello e Monica Giacomin, riprendono l'Utopia di Thomas More, per riflettere sul futuro.

Se il desiderio è "creare spazio al possibile: contro ogni passiva acquiescenza allo stato presente" (E. Cassirer), allora la sfida si deve giocare qui e ora usando tutti gli strumenti possibili del pensiero, come l’immaginazione, di per sé infinita, ci insegna a fare.

 

Dentro questa prospettiva, si parlerà del pensiero europeo del filosofo trevigiano Luigi Stefanini, per il quale solo l’uomo, radicato nella storia, può sfidare la sua storia, agendo dentro contesti di crisi e di difficoltà.

La sfida che Stefanini avvia dopo l’esperienza della due Guerre Mondiali si mostra non solo nel suo umanesimo personalistico, ma anche nell’immagine di Europa, che egli propone come luogo possibile di una “Armonia spirituale” in cui “esercitare in concreto quel dialogo interculturale che consenta la realizzazione di un'unità nel pluralismo delle esperienze”.

 

«Nella parola "utopia" – come confermano Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani, ideatori del progetto per Ca' Foscari – vogliamo intravedere una prospettiva aperta, molteplice, problematica: contiene un desiderio, ma c'è in essa anche il dubbio socratico dell'incertezza e la consapevolezza dei limiti. Guardare al futuro è indispensabile, e lo facciamo a partire dalla scuola, dall'università, e dai pensieri più antichi, dai nostri classici».

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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