Contratto di lavoro scaduto da 4 mesi per 1.500 lavoratori delle forze dell’ordine di Treviso
I sindacati: "Una inerzia e un disimpegno inaccettabili che mortificano i lavoratori del comparto sicurezza"
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TREVISO - “Il contratto di lavoro, per quel che attiene la parte economica, è scaduto da ormai 4 mesi e la parte normativa relativa al vecchio accordo evidentemente non interessa al Governo che, ancora, non convoca le parti sindacali. Una inerzia e un disimpegno inaccettabili che mortificano i 1.500 lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei carabinieri in provincia di Treviso, che ad aprile dovranno accontentarsi degli spiccioli relativi alla vacanza contrattuale”.
Per questi motivi i sindacati Silp Cgil e Fp Cgil di Treviso, hanno aderito alla mobilitazione nazionale del 17 aprile organizzando un primo volantinaggio interno, dagli uffici della Polizia di Stato, dove trovano impiego 480 persone, a quelli della Polizia Penitenziaria, per chiamare a raccolta i lavoratori della categoria”.
“Non ci stiamo a essere prigionieri di un uso propagandistico della sicurezza - sottolinea Nicoletta Reibaldi, segretaria provinciale del Silp Cgil di Treviso -, l’operato prezioso che viene svolto quotidianamente a tutela dei cittadini e delle Istituzioni merita di essere valorizzato nelle condizioni di vita, di lavoro e nel riconoscimento economico. E solo il rinnovo contrattuale può restituire agli operatori del comparto sicurezza piena dignità”.
“La negazione del contratto di lavoro è una forma seria di prevaricazione da parte di qualsiasi governo ed è dovere di chi rappresenta i lavoratori evidenziare quanto viene oggi negato - aggiunge Giovanna Gagliardi dirigente nazionale Silp Cgil -. Peraltro siamo i soli, nel panorama sindacale del Comparto, a manifestare per ciò che ci spetta di diritto”.