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28 marzo 2024

Cronaca

Criticano il capo su WhatsApp, licenziate. L'avvocato: "Può succedere a tutti"

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Criticano il capo su WhatsApp, licenziate. L'avvocato:

Parli male del capo su WhatsApp? Si rischia il licenziamento. Le considerazioni espresse in chat sono costate il posto di lavoro a due dipendenti di un'azienda parmense del settore alimentaristi. I giudizi sul boss sono stati inseriti in una chat di gruppo creata sull'applicazione. Alcuni messaggi sono stati portati a conoscenza del titolare dell'azienda che, a gennaio, ha contestato la condotta a livello disciplinare e successivamente ha disposto il licenziamento delle due dipendenti.

"E' un caso particolare, una situazione che può capitare effettivamente a tutti", dice all'Adnkronos l'avvocato Silvia Caravà, che assiste le due lavoratrici. "Si è parlato molto di Facebook e delle frasi che, pubblicate sul social network, possono risultare più o meno sgradite a terzi. Qui parliamo di una conversazione su WhatsApp che, a mio avviso, rientra nella corrispondenza privata: si tratta di conversazioni limitate ad una cerchia circoscritta e ben definita di persone. Tutto ciò che è chiuso assume rilevanza di corrispondenza privata", dice l'avvocato. "I messaggi, poi, non avevano alcuna caratteristica diffamatoria", spiega ancora. "In azienda non c'era un clima particolarmente sereno, le ragazze si sfogavano con battute e considerazioni goliardiche: nessun insulto, niente offese".

La conversazione, a quanto pare, è stata portata all'attenzione del capo da una delle iscritte alla chat. "Il titolare si è ritenuto offeso e ha deciso direttamente per il licenziamento", dice l'avvocato, che sottolinea invece l'opportunità di fare riferimento alla "gradualità dei provvedimenti disciplinari che possono essere adottati in caso di condotte ritenute non legittime. Un conto è scoprire un dipendente che ruba dalla cassa, un altro è leggere un messaggio scritto in una chat privata". La vicenda arriverà in aula tra poche settimane. "La prima udienza davanti al Tribunale del Lavoro di Parma è in programma a maggio. Se la causa venisse svolta in tutto il suo iter, potrebbe durare un anno o anche meno".

 



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