Castelfranco – L’Ospedale di Castelfranco potrebbe diventare un modello per Bucarest. Il professor George Iana, direttore dell'Ospedale municipale e universitario di emergenza di Bucarest, visiterà le strutture di area critica e del dipartimento immagini dell'Ospedale di Castelfranco Veneto.

La visita era finalizzata anche a toccare con mano il ciclotrone più moderno d'Europa. L'Ospedale che dirige a Bucarest, assieme ad altri quattro nosocomi, garantisce assistenza a circa due milioni e mezzo di cittadini rumeni.

Il professor Iana, oltre al ciclotrone ha visitato anche le sale operatorie, la radiologia, settore in cui è specializzato in Romania, la cardiologia, il pronto soccorso e l'innovativo, per concezione e organizzazione, reparto di pediatria.

Le diverse strutture dell'Ospedale castellano, in particolare la sua organizzazione complanare per quanto riguarda l'area critica, sono state illustrate dalla dottoressa Paola Corziali, direttore sanitario dell'Usl 8, e dal dirigente medico di ospedale Annamaria Brosolo.

Nelle sale operatorie il professor Iana ha potuto, in compagnia del direttore generale Mason, verificare in azione l'efficienza di strutture fra le più moderne in Europa. La tipologia di queste sale operatorie sarà implementata anche a Bucarest e per questo motivo era presente anche il commendator Luciano Guerrato titolare della Concessionaria che ha guidato il project financing a Castelfranco Veneto per la realizzazione dell'Ospedale.

Il direttore Mason presentando l'Usl 8 con i suoi 250mila utenti e i 2600 operatori ha ricordato la capacità di relazione con l'Europa e il mondo dell'Usl 8, visto che più del dieci per cento dei suoi utenti sono residenti non italiani, una capacità che gli ha permesso di cogliere importanti occasioni di innovazione e di proporsi come modello anche per altri sistemi sanitari.