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25 aprile 2024

Treviso

Dalla tavola con amore (per il territorio)

Amministratori, tecnici e produttori insieme per rilanciare i prodotti enogastronomici del Cansiglio

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Cena quasi storica quella di domenica sera al bar Bianco, in Pian Cansiglio. Intorno a un ottimo piatto d’agnello dell’Alpago accompagnato da polenta di mais biologico (rigorosamente gialla) si sono trovati amministratori, tecnici, produttori per mettere sulla tavola (apparecchiata, come s’è detto) un’unica carta vincente: quella del rilancio “sostenibile” del Cansiglio. Un rilancio che passa attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici di questa terra, divisa (anche se unita) tra tre province, due regioni, e tanti comuni. Oltre a degustare il Boschera (vino riportato a eccellente dignità dalla cantina di Emanuele De Luca), la conversazione sul Cansiglio è passata attraverso l’assaggio del formaggio biologico del Caseificio Cansiglio, che – come ha ricordato il direttore Walter Giora – fattura circa 2 milioni di euro all’anno e conta 15 dipendenti,  l’assaggio del tenerissimo agnello dell’Alpago, il cui consorzio conta 14 produttori, dell’inimitabile Torchiato di Fregona (la cui produzione – ha ricordato la presidente del Consorzio, Stefania Pollini – è stata quest’anno di circa 20 mila bottiglie). Presente alla serata anche il sindaco di Tambre, Claudio Azzalini, che ha lanciato un allarme: il comune montano subisce ogni anno un calo demografico vistoso e un invecchiamento della popolazione. L’unico modo per invertire la tendenza è riportare a Tambre un turismo dalla doppia stagionalità che trovi in zona quella tipicità enogastronomia che da sempre individua e caratterizza il territorio rispetto a tutti gli altri.

 



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