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28 marzo 2024

Sport

Doping, Schwazer: "Non ho commesso errori, non devo scusarmi"

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Doping, Schwazer:

"Non ho commesso nessun errore, non devo scusarmi. Qualcuno non vuole che io vada alle Olimpiadi". Alex Schwazer prende la parola dopo la positività al controllo antidoping sostenuto il 1° gennaio. Il marciatore, già squalificato per Epo prima delle Olimpiadi di Londra 2012 e tornato a gareggiare lo scorso maggio dopo avere scontato la squalifica, è stato trovato positivo in un testa sorpresa effettuato dalla Iaaf, la federazione.

Schwazer sarebbe risultato positivo a steroidi anabolizzanti, come è stato accertato solo in un secondo momento a maggio.

"Sarò molto sintetico, altrimenti mi accusano di fare teatro. Come 4 anni fa, sono ancora qui a metterci la faccia per rispetto nei miei confronti e di chi mi è vicino. Oggi non ci saranno scuse, non devo scusarmi per un errore", dice l'atleta a Bolzano, rispondendo per un'ora alle domande poste in una conferenza stampa. "Stavolta, a differenza di 4 anni fa, non ho commesso nessun errore: anzi, da un anno e mezzo con tanta fatica, mi alleno con Sandro Donati chiedendogli di fare il possibile affinché il mio ritorno sia pulito. Non mi devo scusare con il mio allenatore, non mi devo scusare con chi mi è stato vicino: non ho fatto nessun errore -prosegue-. Ho già provato questa sostanza, quando volevo doparmi: ho preso tutto quello che poteva essere d'aiuto, ma questa sostanza non era di nessuna utilità.

Riflettete: sono disponibile a farmi controllare 24 ore su 24, che senso avrebbe prendere questa sostanza?" "Sono stato informato ieri sulla positività, per me è un incubo -ripete-: è la peggior cosa che potesse capitare ma vi posso giurare che andremo fino in fondo perché ho dato troppo per questo ritorno, come chi mi aiuta. In questo percorso ho incontrato tanta ostilità, qualcuno non vuole che io vada alle Olimpiadi. Ho sempre saputo che per me non sarebbe stato semplice, ma non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione del genere". "La positività è di gennaio, ma è stata accertata solo il 13 maggio: i tempi sono molto stretti, ma io farò il massimo per arrivare ad un chiarimento.

In questi 4 anni io ho compiuto alcuni passi, anche davanti al giudice, e forse ho inguaiato qualcuno. Ma rifarei tutto. So benissimo che un atleta già risultato positivo ha poca credibilità: per qualcuno, le mie parole lasciano il tempo che trovano", afferma. "Forse è stato il peggior giorno della mia vita, non ho avuto il tempo di sentire commenti e interviste", dice glissando sulle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da altri atleti azzurri. "Forse io non devo fare più nulla nello sport... Non so... Ieri avevo voglia di dire 'basta': oggi sto peggio di ieri e nei prossimi giorni starò ancora peggio. Poi mi rendo conto che ho fatto tanti sacrifici, devo cercare di centrare il nostro obiettivo. Sono tornato per chiudere quest'avventura sportiva con sensazioni positive. Ora ho la nausea, ma per l'impegno, per il sudore, per i soldi che ho messo non voglio fermarmi e voglio essere a Rio. Fino all'ultimo ci devo provare, anche se allenarsi sarà difficile: bisogna essere riposati e sereni, sarà dura ma domani mi allenerò. Se sono qui, è per le persone che hanno dato l'anima accanto a me in tutti questi mesi: per me è un incubo, io non ho sbagliato".

DONATI - "Questo sarebbe il doping di uno scemo: una sostanza ad un livello bassissimo che non porta da nessuna parte", dice Sandro Donati, che sta allenando Schwazer nella seconda fase della carriera. "Una persona assume quantità di steroidi anabolizzanti minima, tale da non modificare il profilo ematico. Parliamo di molecole estranee al corpo umano: lui non ha assunto le sostanze e non è stato ingannato dalle persone che gli sono accanto... Bisogna cercare altrove... Da persone che ricoprono ruoli importanti sono stati dati consigli a 'non vincere'. Alex non ha ascoltato nessuno: a Roma si è girato verso di me, mi ha detto 'è un ritmo di allenamento'. Se n'è andato e ha vinto...". "Ci sono incongruenze che dovranno essere spiegate. Il laboratorio di Colonia è di alto livello, il risultato è affidabile: non è quello il punto. Il punto riguarda le dinamiche che hanno portato a rianalizzare 5 mesi e mezzo dopo un campione di urina che nel primo controllo non presentava alcun elemento anomalo", prosegue il tecnico.

A chi chiede chi sarebbero i mandanti di un eventuale complotto, Donati risponde: "Io ho parlato di incongruenze e tempistiche. D'altra parte, siamo stati informati solo ieri alle 18.50, abbiamo bisogno di tempo. Il sistema ha sventato che questo diventasse un grande esempio positivo. Io non avevo mai allenato un marciatore, qui ho potuto lavorare con un atleta straordinario, mai visto". Le Olimpiadi di Rio, fatalmente, si allontanano: "Il fatto che le controanalisi siano state fissate il 5 luglio complica la situazione". "

IL LEGALE - "Siamo davanti ad una notizia incredibile, devastante, che non possiamo accettare, assurda. Alex con questa vicenda non ha nulla a che vedere. Alex non ha nessuna responsabilità. Speriamo di poter acclarare la verità per un interesse superiore di giustizia", dice il legale Gerhard Brandstätter. "Per noi è inconcepibile, la vicenda è senza dubbio strana: una prova negativa a gennaio, il 12-13 maggio (5 giorni dopo la grandissima prova a Roma) viene riaperta e classificata positiva a sostanze anabolizzanti che nulla hanno a che fare con uno sport di resistenza. Ribadisco, il risultato a gennaio è stato negativo. Ci sono state tutta una serie di pressioni per ostacolare il ritorno di Alex alle competizioni, cercheremo di andare in fondo per arrivare alla verità in questa vicenda brutta e sporca. Se è un complotto, dovranno accertarlo altri", aggiunge il legale.

"Presenteremo una denuncia penale contro ignoti. Alex spera di andare alle Olimpiadi, non ha nulla da rimproverarsi: il suo è da due anni un percorso limpido e trasparente, Alex è disponibile 24 ore su 24 per i controlli della Wada, tutti i test sono stati trasparenti. A 5 mesi dal 1° gennaio, dopo un controllo negativo, vedersi associato ad un test positivo lascia allibiti, furiosi. Alex ha fatto un percorso esemplare e non può accettare di essere rimesso in discussione per una vicenda in cui non ha assolutamente nessuna responsabilità", ripete.

 



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