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23 aprile 2024

Vittorio Veneto

DOPOSCUOLA, IPAB SU RETTE: «NON SOLO AUMENTI, ANCHE DIMINUZIONI»

E sulle sanzioni inserite nel regolamento aggiunge: «Servono a tutelare le famiglie virtuose»

| Claudia Borsoi |

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DOPOSCUOLA, IPAB SU RETTE: «NON SOLO AUMENTI, ANCHE DIMINUZIONI»

VITTORIO VENETO – Nessun contributo pubblico per il doposcuola e il servizio si basa solo per due terzi sulle rette pagate dai genitori. Sull’affidamento del servizio alla coop Insieme si può, l’Ipab precisa che è «stato imposto a tutela del Cesana Malanotti e del personale educante, non potendo stipulare in base alla normativa attuale contratti di collaborazione con le educatrici».

Sono il direttore Ciciliot e la presidente Botteon dell’istituto Cesana Malanotti a intervenire sulle polemiche che si sono sollevate nelle ultime settimana, l’ultima in ordine di tempo quella di un gruppo di genitori che ha lamentato un aumento delle rette per l’anno scolastico 2012/2013.

«Le rette sono state riviste in base ai nuovi parametri del servizio, ad esempio abbiamo introdotto un educatore-coordinatore con un incarico di 18 ore e con compiti di formare le insegnanti e di affrontare con loro i problemi educativi – spiega Claudio Ciciliot direttore dell’Ipab -. Per questo alcune rette sono aumentate di cinque o dieci euro, altre sono diminuite. Ricordo inoltre che il doposcuola si regge solo grazie a parte dei soldi dell’affitto che la provincia paga al Cesana Malanotti per gli ambienti utilizzati dalla scuola ragioneria al De Zorzi Luzzatti». Lo scorso anno il costo del doposcuola è stato di 307.910 euro, di cui 189.915 coperti dalle rette degli utenti e 110 mila euro dall’affitto della provincia.

E sull’introduzione degli 80 euro quale penale per il ritardo sui pagamenti delle rette l’Ipab precisa: «Le sanzioni previste dal regolamento, la cui comunicazione è avvenuta in ritardo e per questo ci scusiamo con le famiglie, intendono tutelare le famiglie virtuose e porre fine a prassi consolidate di pagare in ritardo la retta mensile e “dimenticare” il proprio figlio al doposcuola dopo la conclusione del servizio. Per questi atteggiamenti negativi ad oggi gli insoluti ammontano a 8.502,50 euro per l’anno 2011/2012».

Sul cambio di gestione del servizio, affidato per un anno alla coop Insieme si può, socia di minoranza della Cesana Servizi srl, l’Ipab punta ora a definire le modalità del servizio, “progetto nuovo doposcuola”, per il prossimo anno. Qualche settimana fa erano state anche le insegnanti a protestare per il taglio alla loro busta paga, 5 su 19 avevano deciso di non firmare il nuovo contratto. «Per il personale educante il netto in busta paga è mediamente diminuito del 15% - ammette l’Ipab - a fronte però di tutta una serie di vantaggi e garanzie previste dal lavoro dipendente e non riconosciute invece come co.co.co. Per chi eroga il servizio, il costo con il nuovo inquadramento è aumentato, non diminuito».

 


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