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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Edilvi: «O dal giudice o si trova un magro accordo»

Ieri sera a Meschio incontro pubblico sui lavori della piazza

| Claudia Borsoi |

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Edilvi: «O dal giudice o si trova un magro accordo»

VITTORIO VENETO«Se andiamo alla magistratura piazza Meschio rimarrà ancora ferma»: è l’avvertimento lanciato ieri sera, lunedì, dal geometra Diego Pavan di Edilvi in occasione dell’incontro pubblico voluto dall’amministrazione Tonon per affrontare la questione piazza Meschio.

 

All’oratorio di Meschio, in una sala gremita, il sindaco Roberto Tonon, affiancato dall’architetto Wanda Antoniazzi, ha illustrato la storia di questo cantiere, con la presentazione del progetto Piruea (accordo pubblico – privato) avvenuta il 14 febbraio 2005, per poi proseguire fino ai giorni nostri. Poi spazio alle domande da parte di mescolini, residenti e commercianti, e qualcuno dal pubblico ha quindi annotato: «Mi sarebbe piaciuto che l’invito fosse stato esteso a Edilvi, sapere chi c’è dietro a questa impresa». E così in sala si è alzato il geometra Diego Pavan dell’Edilvi: «Eccomi qui».

 

Il sindaco ha ribadito i termini della diffida inviata il 22 gennaio a Edilvi: «L’impresa ha 105 giorni a partire dal 24 dicembre scorso (giorno in cui la Sovrintendenza ha dato il suo benestare alle campionature ndr) per sistemare la piazza (primo stralcio, sistemazione di massima ndr), dunque lo dovrà fare entro la metà di aprile. Il 26 gennaio – ha poi aggiunto il sindaco – Edilvi ha chiesto la disponibilità al comune di modificare la convenzione (nello specifico di poter aprire le lunette della facciata principale che dà sulla piazza fino a terra, trasformando le finestre in vetrine ndr) e il comune il 30 gennaio ha detto no, sulla base del parere negativo già espresso su questa modifica dalla Sovrintendenza, ribadendo che il comune potrà a questo punto escutere la polizza fideiussoria. Per Edilvi questi spazi al piano terra, così come sono ora, non sono commerciali: il comune ha chiesto un parere all’Ulss ed è stato favorevole, possono essere commerciali con l’impiego di un’aerazione forzata. Dunque a tutti gli effetti la destinazione è commerciale».

Non la pensa così Edilvi: «Quei 1.200 metri li ho pagati al comune 360 mila euro per il passaggio da uso residenziale a commerciale – ha spiegato ieri sera il geometra Pavan (in foto sopra), ricordando tra l’altro varie traversie bucoratiche, come  i 252 giorni impiegati per spostare un albero, intervento costato 70 mila euro – e nella convenzione c’era l’apertura dei fori: ora invece mi trovo con uno spazio ad uso magazzino che ho pagato 360 mila euro. Chi vuole acquistare questi spazi commerciali se non avrà nemmeno una vetrina per mettere in mostra i propri prodotti? Se non vendo quegli spazi come commerciali come potrò ristorarmi dei costi sostenuti? Già nel 2012 – ha ricordato – avevo chiesto una revisione della convenzione perché il conto economico non stava in piedi e l’ex sindaco Da Re mi aveva detto di sì, ho tutti gli atti. Io ora non posso rimetterci. Se si va allo scontro – ha chiuso – fra dieci anni saremo ancora qui e la piazza rimarrà ferma. O si va dal giudice o si trova un magro accordo» l’invito di Pavan. Tonon ha replicato affermando che nel precedente incontro Edilvi non si era aperta ad un accordo, cosa invece proposta ieri sera: «Se l’accordo all’epoca era sbagliato – ha poi aggiunto il sindaco – ci ritorni la piazza com’era, asfaltata».

Dal pubblico non sono mancate le domande, le osservazioni, le speranze dei mescolini. «La sua campagna elettorale, sindaco, aveva messo tra le priorità piazza Meschio, ora mi dice che il comune non è competente, essendo quest’opera non pubblica. Ha quindi puntato in campagna elettorale sulla piazza solo per voti?» l’interrogativo posto da Sergio De Luca, seguito da un applauso in sala. «Se fosse stata piazza del Popolo, sei anni sarebbero bastati?» l’interrogativo della commerciante Da Ros. «Tutto il materiale scavato dalla piazza poteva essere portato nella discarica di Forcal, risolvendo un altro problema della città – ha annotato Aldo, sostenuto dal plauso del pubblico –. Senza contare che in sei anni questa è la prima riunione, avevo chiesto all’allora sindaco un incontro pubblico, ma mi è sempre stato detto di no». «Mi pare, e non sono un esperto, che nel passare degli anni il progetto della piazza sia diventato sempre più brutto, perché?» l’interrogativo posto dal mescolino Alberto. «Tutti sapevano – ha aggiunto il commerciante Moreno Segat – che sotto alla piazza c’era un cimitero», «A quando l’operazione complessiva della piazza?» ha chiesto Ottavio Pasquotti. Se i lavori partiranno verrà realizzato, entro metà aprile, il primo stralcio, «senza precludere in futuro una miglioria» ha puntualizzato Antoniazzi. «Sui tempi del secondo stralcio non ho idea – ha chiuso il sindaco – spero intanto per il primo, il secondo verrà».

 


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