ROMA – Equitalia è sicuramente una creatura del governo Berlusconi, con Tremonti all’Economia e Roberto Castelli alla Giustizia attraverso il decreto legge n. 203 del 30 settembre 2005.

Inizialmente prende il nome di Riscossine S.p.A., ma siccome anche le parole hanno il loro peso, nel 2007 si trasforma nel più tranquillizzante Equitalia. Una struttura quindi voluta da Berlusconi e da tutto il centrodestra.

Secondo quanto affermato dal programma televisivo Report, in una trasmissione del 2010, Equitalia mostrerebbe severità minore nei confronti dei partiti, grandi imprenditori e più in generale dei VIP rispetto ai soggetti in modeste condizioni economiche.

Inoltre Equitalia non fa nessuna distinzione tra evasori e imprenditori onesti che denunciano tutto, ma che, per problemi di liquidità, non riescono a far fronte ai loro impegni. I metodi di riscossione sono uguali per tutti.

Ora, tra le new entry, apparentate con il partito di Berlusconi c'è una lista 'Anti Equitalia' presentata dal movimento Noi consumatori fondato dall'avvocato napoletano Angelo Pisani, presidente della municipalità di Scampia, sul simbolo è scritto in primo piano 'Liberi da Equitalia' con i colori della bandiera italiana mentre sullo sfondo quattro pezzi azzurri compongono un puzzle con i temi più sentiti dai consumatori: il caro assicurazione, l'Imu l'ingiustizia e gli abusi.

A molti ora viene il sospetto che la guerra anti Equitalia voluta da Berlusconi sia come la guerra anti ICI. Dopo che Prodi nei suoi due anni di Governo aveva abolito l’ICI sulla prima casa degli italiani, Berlusconi aveva promesso che lui l’ICI l’avrebbe abolita su tutte le case. Promessa in seguito mantenuta. Peccato però che poco dopo lui stesso introdusse una nuova tassa sulla casa chiamata IMU che è costata agli italiani tra il 150% e il 160% in più rispetto all'ultimo versamento dell'Ici.

A questo punto sarebbe curioso conoscere il nuovo nome che Berlusconi vorrebbe dare a Equitalia e quanto ci costerà in più.

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