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24 aprile 2024

Esteri

Erdogan pronto a usare l'esercito ''Non riconosco il Parlamento Ue''

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Erdogan pronto a usare l'esercito ''Non riconosco il Parlamento Ue''

ANKARA - Nuovi scontri tra polizia e manifestanti nella notte in Turchia, dove cinque sindacati hanno proclamato per oggi lo sciopero generale per denunciare l'uso sproporzionato della forza da parte degli agenti.

''Il governo dell'Akp ha lanciato un'offensiva contro la nazione, che rifiuta di abbandonare i suoi diritti e la sua libertà portando avanti una resistenza continua'', si legge in un comunicato diffuso dai cinque sindacati che aderiscono allo sciopero generale. Oltre al Disk (Confederazione dei sindacati progressisti) e al Kesk (Confederazione dei sindacati del settore pubblico), hanno aderito alla protesta il Sindacato dei medici turchi (Ttb), quello degli ingegneri e degli architetti (Tmmob) e quello dei dentisti (Tdhb).

Ma per il ministro dell'Interno turco, Muammer Guler, lo sciopero è "illegale". "C'è un tentativo di far scendere i cittadini nelle strade con proteste illegali come uno sciopero", ha affermato Guler, secondo cui le forze di sicurezza "non permetteranno" che ciò accada.

A rincarare la dose è stato il vice premier turco Bulen Arinc. La polizia turca "userà tutta l'autorità di cui dispone", ha detto, per mettere fine alle manifestazioni in corso nel Paese e, se non dovesse bastare, si ricorrerà all'esercito, visto che "le manifestazioni innocenti iniziate 20 giorni fa sono ormai completamente finite". "Quello che viene richiesto al governo - ha precisato il vice premier in un'intervista televisiva - è mettere fine alle proteste, se violano la legge. C'è la polizia, se non dovesse bastare ci saranno i gendarmi, se non dovessero bastare c'è l'esercito". "Le manifestazioni non hanno più nulla a che fare con Gezi Park - ha proseguito Bulen Arinc - Ormai sono ben oltre la legalità. Se continueranno, saranno represse immediatamente e saranno aperti processi contro i responsabili".

Il premier Recep Tayyip Erdogan ha anche detto di non riconoscere ''il Parlamento dell'Unione europea", riferendosi alla risoluzione critica nei confronti della repressione delle proteste, approvata la scorsa settimana dall'assemblea Ue. "La Turchia - ha proseguito il premier, citato dall'agenzia Anadolu - non è un Paese la cui agenda politica può essere definita da altri. La Turchia oggi definisce da sé la sua agenda politica".

Intanto il pugno di ferro è in arrivo anche per il web. Il ministro dell'Interno Guler ha annunciato di essere al lavoro, insieme a quello della Giustizia, su una nuova legge che permetterà di indagare su chi pubblica "provocazioni" o "notizie false" sui social network e, in generale, sul web e di metterlo sotto processo. Secondo Guler, in merito alle proteste antigovernative negli ultimi giorni sono state pubblicate su Twitter e sugli altri social media molte "informazioni false e piene di provocazioni" e questo ha reso necessario un intervento del governo.

Alle prime ore di oggi le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro i manifestanti riuniti ad Ankara e bloccato migliaia di attivisti a Istanbul mentre tentavano di raggiungere piazza Taksim. Scontri si sono registrati in diverse parti di Istanbul. Gli attivisti dell'opposizione hanno denunciato che la polizia è intervenuta con cannoni ad acqua contro un ospedale vicino a piazza Taksim dove i manifestanti si erano rifugiati. Alcuni hanno anche riferito di essere stati attaccati da sostenitori del governo dell'Akp senza che la polizia intervenisse.

L'Ordine degli Avvocati turchi ha reso noto che la polizia ha arrestato 441 persone in relazione agli scontri ieri a Istanbul, 56 gli arresti effettuati ad Ankara.

Negli scontri di ieri a Istanbul è rimasto coinvolto anche un cittadino italiano. Si tratta del 29enne Daniele Stefanini, livornese, di professione fotoreporter. Stava riprendendo con la sua macchina fotografica quanto accadeva in piazza Taksim, quando è stato colpito da alcune manganellate.

A causa delle serie ferite, il fotoreporter è stato trasportato in ospedale e medicato; quindi è stato condotto al posto fisso di polizia, dal quale è riuscito a mettersi in contatto con i genitori e con l'ambasciata italiana. Il rientro di Stefanini dovrebbe avvenire domani o mercoledì. L'uomo era in Turchia da qualche giorno per fare un reportage fotografico. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, riferisce una nota della Farnesina, segue personalmente la vicenda del fotografo italiano, dei cui sviluppi viene tenuta costantemente informata. Le condizioni di salute di Stefanini, sottolineano dalla Farnesina, non destano preoccupazioni.

Intanto l'Associazione dei giornalisti progressisti della Turchia ha condannato le violenze perpetrate dalla polizia contro i reporter durante le proteste.

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, si è detta "scioccata così come molte altre persone" dalle modalità con cui la polizia ha cercato di reprimere le proteste di Gezi Park. La polizia ha agito in maniera "troppo dura - ha detto Merkel - Quello che sta succedendo in Turchia in questo momento non corrisponde alla nostra idea di libertà di manifestare e di espressione".

(Adnkronos/Aki/Ign)

 



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