TREVISO - “L’occupazione della ex-caserma Piave da parte di Ztl richiama l’attenzione su un luogo della nostra città da troppo tempo abbandonato a causa di scelte urbanistiche sbagliate”.

Queste le parole di Luigi Calesso di Impegno Civile: “Le precedenti amministrazioni non hanno mai tentato di utilizzare quell’enorme immobile dismesso per una operazione di carattere sociale ma hanno, invece, inutilmente tentato di venderlo per quattro volte. Per la precisione la caserma è stata messa all’asta per tre volte a prezzi base in progressiva diminuzione. Dopo che le tre aste sono andate deserte il 14 gennaio 2008 l’allora giunta leghista in accordo con Ater, ha deliberato la vendita a trattativa privata a prezzo minimo di 12 milioni di euro. Ma anche il tentativo di vendita diretta è poi fallito”.

Calesso sottolinea come la stessa giunta leghista considerava l’eccesso di cubatura dell’immobile il motivo principale che aveva fatto finire deserte le tre precedenti aste per la vendita. “Ed il complesso abbandonato di via Monterumici è ancora lì, in attesa di un futuro”. “Il risultato della mancata vendita e dell’abbandono dell’ex-caserma è quello che appare chiaro in questi giorni: un problema ecologico non indifferente dovuto alla presenza di amianto e al proliferare di ratti”.

“L’amministrazione Manildo - continua Calesso - ha cambiato rotta sia nella gestione del patrimonio degli alloggi popolari che nello specifico del destino della ex-caserma Piave: per le abitazioni di proprietà comunale sono stati stanziati 1,2 milioni nel bilancio finalizzati agli interventi necessari per renderli assegnabili e per l’immobile di via Monterumici verranno messe a bilancio le somme necessari per avviare nuove ipotesi di recupero. “L’occupazione della ex-caserma Piave da parte di Ztl  -conclude - richiama l’attenzione su una questione politica, quello dello spazio sociale chiesto dai ragazzi di ZTL che potrebbe essere utile per la realtà giovanile trevigiana, per permetterle di esprimersi e di contribuire alla vita della città”.