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18 aprile 2024

Treviso

Fa troppo caldo, Fiom Cgil: "Ipotesi di sospensione del lavoro dei metalmeccanici in situazioni critiche"

La categoria dei metalmeccanici della Marca ha diffuso un vademecum ai rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza

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Fa troppo caldo, Fiom Cgil:

TREVISO - Le temperature africane di questi giorni e l’afa mettono a dura prova anche i lavoratori all’interno delle fabbriche, tanto che il sindacato dei metalmeccanici della Cgil di Treviso richiama all’attenzione nei luoghi di lavoro.

“Quando si determina la situazione di alta temperatura associata a umidità elevata e alla mancanza di ventilazione può provocarsi un possibile danno alla salute fisica e psichica dei lavoratori. Questo rischio deve essere valutato dall'azienda nel DVR (Documento Valutazione dei Rischi), secondo le modalità e l'organizzazione del lavoro e gli orari e l'ambiente lavorativo, tenendo conto dell’esistenza o meno di efficienti impianti di ventilazione e condizionamento”, spiega la categoria dei metalmeccanici della Cgil trevigiana che ha diffuso una nota ai rappresentanti dei lavoratori per la Sscurezza sul territorio.

“Se le aziende fossero indisponibili al confronto e se il rischio calore fosse elevato - precisa la nota -, i Rappresentanti dei lavoratori, infatti, possono chiedere ai lavoratori di astenersi dall’attività. Un allontanamento dal posto di lavoro che non deve essere inteso come sciopero ma semplicemente come azione a tutela della salute dei lavoratori per un tempo non compensabile dall’utilizzo di ferie o permessi ma che deve essere integralmente retribuito dall’azienda”.

“Se il calore venisse percepito come eccessivamente elevato dagli Rls e dai lavoratori deve essere immediatamente affrontata la situazione anche con azioni straordinarie - sottolinea il segretario generale della Fiom Cgil di Treviso Enrico Botter -, oltre gli interventi strutturali necessari, quale la predisposizioni di sale ventilate e rinfrescate vicino alle postazioni lavorative, l’organizzazione di pause aggiuntive a quelle contrattate, la fornitura illimitata di acqua fresca a ciascun lavoratore, la distribuzione di sali minerali, fino allo spostamento dei turni nelle ore meno calde. Per affrontare il rischio delle alte temperature non si devono considerare solo le condizioni ambientali ma si devono sempre aver presenti anche le temperature prodotte dalle macchine, dagli indumenti indossati, e la temperatura percepita da ciascun lavoratore, tenuto conto delle diverse condizioni fisiche e di lavoro”.

“Bere molto e frequentemente - spiega la nota con alcuni consigli -, ridurre la velocità e fare più pause, in particolare relativamente alla movimentazione dei carichi, assicurandosi sufficienti tempi di recupero in ambienti ventilati e rinfrescati, prestando attenzione agli sbalzi termici”.

 


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