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18 aprile 2024

Treviso

FAIDA TRA ZINGARI, ALLA VIOLENZA SESSUALE SEGUONO GLI SPARI

Il padre della vittima avrebbe sparato contro l'abitazione del presunto violentatore

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FAIDA TRA ZINGARI, ALLA VIOLENZA SESSUALE SEGUONO GLI SPARI

TREVISO - La Polizia di Stato di Treviso ha eseguito, all'alba, due perquisizioni nelle abitazioni di famiglie di etnia rom alla ricerca di armi.

Il controllo non ha avuto l'esito sperato, ma gli accertamenti della squadra mobile proseguono.

L'attività è inserita nel quadro di un'indagine avviata dopo la denuncia alla Questura trevigiana da parte di una famiglia rom residente in via Biscari per una presunta violenza sessuale subita da una loro figlia. Alla denuncia, sembrerebbe che siano susseguite delle scaramucce tra la famiglia della vittima e quella del presunto aggressore, entrambi legate da rapporti di parentela.

Dagli accertamenti svolti pare che siano stati esplosi alcuni colpi di pistola contro l'abitazione del presunto violentatore.

Nella fasi delle reciproche 'punizioni' la polizia ha chiamato a raccolta in Questura gli interessati per tenere sotto controllo la situazione.

I vari contendenti, al cospetto di un funzionario di polizia, nel corso dell'incontro avevano sostenuto che la faccenda era stata chiarita e tutto era risolto. E per questo avevano deciso di ritirare le querele. Non però per gli investigatori che hanno agito, tra l'altro, proprio stamane con le perquisizioni.

Per questo si continua ad indagare. Sono sei le persone finite sotto inchiesta ad oggi. Un 42enne (il presunto violentatore), suo figlio di 17 anni, ed altri due ragazzi di 22 e 24 anni: sarebbero questi i protagonisti dell'aggressione ai danni della famiglia rom residente in via Biscari sfociata nella violenza sessuale.

Si indaga comunque anche sul conto del padre della ragazza, un 48enne, ed un 22enne suo complice. L'avrebbe accompagnato in via Piavesella, dove risiede il 42enne, quando sarebbero stati esplosi gli spari

La vicenda ad oggi è tutt'altro che chiarita e le indagini appunto proseguono. Tra i particolari che non convincono gli inquirenti, anche il fatto che i protagonisti della vicenda abbiano fatto intervenire la polizia e ancor di più il fatto che a distanza di un paio di giorni abbiano deciso di ritirare le querele. Le due abitazioni perquisite stamane (probabilmente lo saranno anche altre) si trovano in via Capriolo e via Santa Bona Nuova.  

 

 


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