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19 marzo 2024

Nord-Est

Falsa documentazione per gli alloggi, 21 le persone denunciate

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Falsa documentazione per gli alloggi, 21 le persone denunciate

Il Commissariato  di Marghera ha denunciato 21 persone tra cittadini del Bangladesh e italiani tutti coinvolti in false comunicazioni sulla legittimità di contratti sugli alloggi in affitto a fronte delle richieste di ricongiungimento familiare da parte dei migranti. L'accusa, a vario titolo, è di falso materiale, falso ideologico, truffa ai danni dello Stato e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ad altre 4 persone è stata inflitta una multa di 5000 euro per non aver dichiarato all'autorità di Pubblica Sicurezza le cessioni di fabbricato.

 

Due agenzie di Marghera e una di Mestre sono state invece sanzionate per oltre 3 mila euro per aver operato in maniera abusiva senza la prescritta comunicazione e autorizzazione. In un caso è stato richiesto l'intervento sanzionatorio del garante della Privacy, essendo emersa una situazione di tenuta degli archivi tale da non poter assolutamente garantire la doverosa riservatezza degli utenti. La polizia si è attivata su imput della prefettura di Venezia che aveva riscontrato delle irregolarità nelle domande di ricongiungimento familiare presentate da alcuni cittadini del Bangladesh. In particolare emergevano perplessità sulla reale disponibilità in capo ai richiedenti di alloggi adeguati.

 

Gli agenti hanno così controllato alcune agenzie di disbrigo pratiche, esaminando l'iter amministrativo che aveva portato varie persone ad ottenere il Nulla Osta necessario alla procedura di ricongiungimento familiare. È pertanto emerso che un'agenzia aveva prodotto 57 pratiche di ricongiungimento per stranieri utilizzando un numero di alloggi, nel veneziano, troppo limitato rispetto al numero di richiedenti. Il Nulla Osta peraltro non era l'unico beneficio ottenibile in cambio di una somma di denaro, che poteva arrivare anche a 1300 euro per pratica. Infatti era possibile "ottenere" anche una residenza in un appartamento che in realtà era occupato da altri. La residenza è a sua volta un requisito necessario per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo. Le posizioni dei singoli stranieri coinvolti sono ora al vaglio dell'Ufficio Immigrazione, al fine di valutare la permanenza dei requisiti di soggiorno sul territorio nazionale. Tra il 2018 e il 2019 sono state svolte una cinquantina di ispezioni, e sono state erogate sanzioni per quasi 20.000 euro. 

 



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