FARMACISTA NON FA FERIE: RISCHIA LA RADIAZIONE
Quattromila suoi clienti hanno firmato perché tenesse aperto. L’Ulss si è opposta
CASTELFRANCO – Dovrà rispondere di quanto fatto (o meglio: non fatto) davanti al suo ordine professionale il farmacista Mauro Santomauro, titolare della farmacia “Alla Fonte della Salute”, in via Valsugana a Castelfranco.
Aveva deciso di non fare le ferie, forte del permesso del sindaco e delle circa 4mila firme di clienti raccolte affinché la sua farmacia rimanesse aperta tutto l’anno. L’Ulss 8, però, aveva espresso parere negativo, lui aveva fatto ricorso al Tar e ora è scattata la segnalazione all’ordine professionale, che deciderà se e come sanzionare il farmacista: rischia fino alla radiazione.
«Se un farmacista ha voglia di lavorare di più e non andare in ferie non vedo perché non lo possa fare – afferma il dottor Santomauro – Sarei per la liberalizzazione degli orari: si dà un servizio in più alla collettività a costo zero».
A regolare la questione c’è una legge in via di cambiamento. E si agisce in una zona grigia – secondo canoni tipicamente all’italiana – dove non si sa chi abbia ragione. «Visto il diniego dell’Ulss di farmi tenere aperto avevo avviato un ricorso al Tar e per questo il mio caso è stato segnalato al mio ordine professionale, che dovrà decidere se sanzionarmi o meno», racconta lo stesso Santomauro.
Una legge ingiusta, quella che impone la chiusura per ferie ai farmacisti, secondo il consigliere regionale di Verso Nord Diego Bottacin: sta tentando di cambiarla. Ha presentato un progetto di legge per disciplinare le funzioni e l’organizzazione dell’assistenza farmaceutica in Italia. A sottoscrivere il progetto anche i consiglieri Andrea Causin (Gruppo Misto), Giuseppe Bortolussi (Bortolussi Presidente), Stefano Valdegamberi, Stefano Perale, Raffaele Grazia (Unione di Centro) e Mariangelo Foggiato (Unione Nord Est).
«Vanno definiti nuovi compiti e funzioni assistenziali affidati alle farmacie pubbliche e private in convegzione con il servizio saniario – spiega Bottacin - nel rispetto di quanto previsto dai piani sociosanitari e comunque sempre con l’adesione volontaria del titolare della farmacia. Le farmacie sono poi anche chiamate a svolgere servizi inerenti l’assistenza domiciare integrata e devono poter avere tutti gli strumenti necessari per farlo al meglio».
Matteo Ceron