VENEZIA - "La Fiat non chiuderà stabilimenti italiani". A ribadirlo l'amministratore delegato Sergio Marchionne sabato da Venezia. "L'ho detto al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato e lo confermo, non chiuderemo fabbriche in Italia", ha spiegato l'ad di Fiat in occasione del Consiglio Italia-Usa. "Nel nostro Paese, comunque - sottolinea - bisognerà autorizzare la cassa integrazione fino a quando gli investimenti non partono". Marchionne con i giornalisti ha anche parlato del futuro del mercato auto: "Globalmente lo vedo bene, in Europa non tanto. L'Europa infatti- ha spiegato - ripartirà fra 3-4 anni. Il rimbalzo si vedrà prima, ma non abbiamo ancora toccato il fondo".

Per Marchionne il "governo deve fare di tutto per facilitare l'export". "Credo che sia un impegno che chiederà anche Confindustria", ha detto l'ad, spiegando comunque "di non averne parlato ancora con il presidente Giorgio Squinzi". "Parliamo di facilitare il processo di esportazione, creando tutte le condizioni possibili e immaginabili", ha sottolineato.

Sulle prospettive del gruppo nel gigante asiatico, Marchionne dice che per la jeep in Cina sono possibili altri partner. "Ci vuole una presenza, un all'alleanza con un produttore cinese, questo è richiesto dall'autorità. Quindi, dobbiamo trovare una soluzione anche lì. Abbiamo un buon partner, lo stabilimento è partito e va bene". "Adesso stiamo sviluppando la strategia di Jeep in Cina, è il marchio più promettente per quel mercato" ha aggiunto. "Abbiamo già un partner, ciò non significa che dobbiamo andare avanti con lui per il marchio Jeep - conclude -. C'è molta gente interessata ad associarsi con noi, ma per il momento abbiamo un partner solo".

(Adnkronos/Ign)