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19 aprile 2024

Montebelluna

Fitosanitari, anche Montebelluna elabora il regolamento

Definite le distanze minime per seguire i trattamenti e gli obblighi di comunicazione

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fitosanitari

MONTEBELLUNA - È stato elaborato ieri dalla Commissione congiunta Regolamenti e Lavori pubblici il Regolamento comunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.

“In un clima di serenità e di massima responsabilità da parte di tutte le forze politiche, sono stati definiti i punti chiavi del Regolamento con l’obiettivo a un lato di regolamentare un settore, quello vitivinicolo, che dà lavoro a migliaia di persone e di nostri concittadini e dall’altro quello di salvaguardare l’ambiente e le sue risorse e, ancor più importante, di tutelare il più possibile la salute dei cittadini, quale principio cardine di qualsiasi pubblica amministrazione”, spiega il capogruppo Lega Nord e Presidente della Commissione regolamenti, Adalberto Bordin.

 

“Con questo Regolamento vengono introdotti alcuni importanti principi rispetto all’utilizzo dei fitosanitari, in particolare riguardo alle distanze di sicurezza e alla comunicazione dell’impiego delle sostanze – aggiunge Bordin -. stata infatti introdotta la distanza minima di 30 metri per i trattamenti fitosanitari nelle aree agricole ed extra agricole adiacenti alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili e alle aree di protezione. Il limite dei 30 metri può essere ridotto solo nel caso in cui la coltivazione venga trattata con il metodo previsto dal stingente Protocollo vitivinicolo adottato dal Consorzio Vini Asolo Montello e nel contempo si faccia uso di atomizzatori a recupero in tutto l'appezzamento trattato. E’ fissata in 15 metri la distanza dalle pertinenze delle abitazioni così come dalle strade, dalle piste ciclabili e dai corsi d’acqua: questa prescrizione è in linea con quella introdotta anche nel confinante comune di Volpago”.

 

Rispetto alla comunicazione, invece, se il trattamento con prodotti fitosanitari è eseguito nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili (parchi o giardini pubblici, alberature stradali), c’è l’obbligo di esporre all’ingresso delle aree trattate, nei casi in cui le stesse siano accessibili a persone esterne, opportuna segnaletica indicante il divieto di accesso alle persone non addette ai lavori e a quelle non adeguatamente equipaggiate oltre che i dati relativi alla sostanza attiva utilizzata, la data del trattamento e la durata del divieto di accesso all’area trattata.

 

“In commissione, infine, abbiamo aperto una riflessione riguardante l’utilizzo del glifosato e per tale motivo stiamo valutando se ampliare questa riflessione anche con le altre Amministrazioni interessate da importanti realtà vitivinicole”, conclude Bordin. Aggiunge il capogruppo di Forza Italia, Lucrezia Favaro: “Poiché i Consorzi del prosecco Doc e del Docg Conegliano Valdobbiadene hanno dato indicazioni in merito alle limitazioni nell'uso del glifosato, sconsigliandone l'impiego attraverso i rispettivi Vademecum viticoli, ovvero le linee guida raccomandate ai propri viticoltori per i trattamenti nei vigneti, credo potrebbe essere una buona proposta da portare avanti anche nel territorio montebellunese dove la questione rispetto all'uso di questo composto chimico è molto sentita. Ovviamente si tratta di un’operazione da portare avanti sentite le associazioni di categorie e coinvolgendo anche i comuni limitrofi”.

 



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