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29 marzo 2024

La folle corsa di Alberto

Categoria: Scienze e tecnologie - Tags: paradosso del muone

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Marco Zardetto | commenti |

Alberto era un Muone.


Nato dai raggi cosmici a circa quindici chilometri sopra di noi, aveva un programma ben preciso: dimagrire! Non sopportava di avere una massa di oltre duecento volte quella di Michele, il suo amico Elettrone che viveva sulla Terra.


Aveva studiato la cosa nei minimi dettagli. Avrebbe dato subito inizio al decadimento e in un battibaleno nessuno l'avrebbe più riconosciuto. Abbandonando al loro destino Neutrino Elettronico e Antineutrino Muonico, sarebbe diventato anche lui uno splendido Elettrone.


Già si immaginava la faccia che avrebbe fatto Michele nel vederlo mutare davanti ai suoi occhi!


 


Ma c'era un problema, un grosso, grossissimo problema. La trasformazione era troppo rapida, l'intero processo si sarebbe concluso in pochi milionesimi di secondo. Certo, è risaputo che un Muone è capace di correre a quasi trecentomila chilometri al secondo ma anche così il decadimento sarebbe avvenuto dopo appena seicento metri!


Amareggiato, Alberto stava riflettendo sul da farsi quando all'improvviso sentì due vocine dentro di sé: "ten.. nine... eight..." Quegli incoscenti di Neutrino Elettronico e Antineutrino Muonico stavano per dare il via al decadimento!


Non c'era più tempo per pensare. Alberto si lanciò in una folle corsa verso la Terra, sperando nell'impossibile...


 


Ed ecco che accadde un fatto straordinario. Alberto vedeva le montagne terrestri accorciarsi, come se si schiacciassero su sé stesse. Tutto il paesaggio sembrava compresso da un'incredibile forza e persino le distanze sembravano contrarsi. Ma non era solo un'impressione. I quindici chilometri che lo separavano da Michele si stavano ritirando, restringendo, accorciando senza sosta e questo gli consentiva di avvicinarsi più rapidamente alla superficie della Terra senza mai superare la velocità della luce.


Giunse al suolo e vide Michele. Non poteva crederci! Era tutto come aveva sperato nei suoi sogni. Ebbe il tempo di sorridere all'amico e... puff, eccolo trasformato in un leggerissimo Elettrone!


 


Dopo che i due se ne furono andati, rimase sul terreno un piccolo contachilometri che Alberto aveva portato con sè durante il viaggio e che si era rotto all'impatto con la superficie terrestre. Il display segnava 666 metri...


 


 


 


In ricordo di A. Einstein e M. Besso, due grandi amici che collaborarono all'elaborazione della Teoria della Relatività.




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Marco Zardetto

Insegnante di Fisica da una quindicina d'anni. Di formazione cattolica ma attualmente agnostico, politicamente non ho bandiere, tendenzialmente lib-lib-lib. Né single né sposato. Piuttosto riservato.


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