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29 marzo 2024

Treviso

Il Folpet è sospettato di provocare il cancro. Nella Marca se ne vendono 3 quintali l'anno

I numeri dei pesticidi venduti in provincia di Treviso nel 2017. Mentre si attende un tavolo in prefettura

| Stefania De Bastiani |

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Il Folpet è sospettato di provocare il cancro. Nella Marca se ne vendono 3 quintali l'anno

TREVISO – E’ stato convocato in prefettura per giovedì 28 febbraio un tavolo tecnico per “valorizzare il Prosecco in un quadro di economia sostenibile a salvaguardia dei fattori ambientali”. All’incontro il prefetto Maria Rosaria Laganà ha invitato i sindaci dei comuni interessati dalla coltivazione dei vitigni del Prosecco, comandanti dei Carabinieri, i presidenti dei consorzi Doc e Doc, i coordinatori del progetto Unesco, alcuni referenti delle associazioni ambientaliste e dei medici dell’Isde.

 

In previsione di questo incontro – il quarto – Luciano De Biasi, viticoltore biodinamico di Miane, ricorda che nulla è cambiato negli ultimi anni riguardo l’abuso di pesticidi, e commenta i dati sulla quantità di fitofarmaci venduti nel 2017 nella Marca. “Estrapolando i dati relativi alla provincia di Treviso si evidenzia che sono state dichiarate vendite di oltre 2.300 diversi prodotti commerciali, rilevati dal n° di registrazione del Ministero della Sanità. La quantità dei prodotti dichiarati venduti supera le 3.900 tonnellate, 4,4 kg circa per ciascun abitante della provincia. – commenta De Biasi - Se poi si considerano i dati rilevati dall’ISTAT per lo stesso anno 2017 le quantità cambiano notevolmente in quanto il totale rilevato dalle dichiarazioni di vendita dei produttori salgono a ben 4.900 tonnellate. La differenza non è da poco infatti si tratta di 1.000 tonnellate per la sola provincia di Treviso, il 25% in più. Qui sorge il dubbio sull’ affidabilità dei dati rilevati dall’ARPAV provenienti dai rivenditori di fitosanitari”.

“A tutto questo si aggiunge il fatto che oggi è possibile l’acquisto dei fitosanitari via internet date le numerose offerte e questi non verrebbero rilevati né dall’ISTAT né dall’ARPAV. In ogni caso appare evidente che si tratta ormai di una emergenza sanitaria ed ambientale di proporzioni rilevanti e crescenti che sembra non arrestarsi né avere freni”, conclude De Biasi.

 

Ad analizzare i dati Istat è stato anche Gilberto Carlotto, del WWF Alta Marca, che sottolinea come più di 1.300 tonnellate dei prodotti fitosanitari, cioè il 35% di quelli venduti, abbiano “effetti cronici, tossici e molto tossici per la salute”. Carlotto, con le frasi di avvertimento riportate nelle etichette del Ministero della salute e le frasi H di pericolo ricavate dalle schede di sicurezza, scaricate dai siti internet delle aziende chimiche, traccia un quadro della pericolosità delle sostanze che abbiamo mangiato, inalato, bevuto. Con le quali in qualche modo siamo venuti a contatto.

 

Ci sono sostanze tossiche per l’uomo, altre letali per gli organismi acquatici, altre nocive per le api. Guardando alle indicazioni di pericolo di alcuni principi attivi salta all’occhio, ad esempio, come siano stati venduti 337.303 kg di Folpet, una sostanza con effetto cronico sospettata di provocare il cancro. Di Glifosate, sostanza di recente messa al bando nei comuni del Prosecco, nel 2017 ne erano state vendute 222. 017 kg. Circa la stessa quantità del Mancozeb, altro principio attivo con effetti cronici sospettato di nuocere al feto. Sono stati venduti anche 151.455 Kg di Metiran, sostanza sospettata di nuocere agli organi in caso di esposizione prolungata e ripetuta.

Appare evidente che, anche se si smettesse sul serio di utilizzare il glifosate (il divieto c’è, ma ci vorrebbero adeguati controlli), il problema non sarebbe di certo risolto: ci sono molte altre sostanze molto (più) tossiche. Principi attivi che provocano danni all’uomo, all’ambiente, agli animali, alle api.

 

Sono queste dunque le premesse a quel tavolo convocato con l’obiettivo di salvaguardare il Prosecco ma anche l’ambiente e la salute.

 


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Stefania De Bastiani

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