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16 aprile 2024

Politica

Fontana e Zaia: "Feriti da Conte"

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Fontana e Zaia:

"Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopo colloqui diretti durante i quali - ricorderà benissimo - abbiamo più volte sottolineato che non si chiedono più risorse ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate". Così, in una lettera aperta al premier, i presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, tornano sulla vicenda dell'autonomia e da quanto affermato dal presidente del Consiglio.

"Abbiamo spiegato - scrivono - come l'essenza del percorso dell'autonomia preveda che i risparmi prodotti per effetto della virtuosità dell'amministratore debbano restare sul territorio. Se l'obiettivo non fosse questo, perché dovremmo impegnarci ad essere efficienti? E' ipotizzabile che chi è virtuoso finanzi sprechi altrui? Temi che vengono annacquati quotidianamente con scuse assurde e tesi fantasmagoriche per non portare avanti il negoziato".

 

 

"Vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai - si legge nella lettera -. L'autonomia, come scrissero i padri costituenti e i grandi maestri del diritto, è soprattutto responsabilità: chi non la vuole non ama rispondere davanti ai propri cittadini delle azioni politiche e amministrative messe in campo".

 

''In questi giorni i nostri cittadini sono preoccupati perché negli ospedali si registra una carenza di medici che allunga le liste di attesa e rischia di mettere in difficoltà interi reparti. Le nostre Regioni sono in equilibrio finanziario nel comparto della sanità, Lei lo sa bene Signor Presidente, e chiedono che sia possibile assumere subito i medici che servono. E' attentare ai pari diritti dei cittadini? Se non si cambia, la verità è che questi diritti non potranno essere garantiti''.

"Avremmo voluto che il Presidente del Consiglio fosse davvero il garante della Costituzione vigente - scrivono nella lettera aperta -, denunciando le false notizie diffuse con malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l'ha letta soltanto sul Bignami. Favole come quella dei cattivi del Nord, ricchi ed ingordi, che vogliono rubare ai poveri del Sud''.

''La nostra autonomia si basa su quanto dice la Costituzione, siamo perfettamente in linea con la legge fondamentale dello Stato, la nostra richiesta di avere competenza rispettivamente su 20 e su 23 materie, si basa su quanto recita l'articolo 116, terzo comma. Chi afferma il contrario, o non conosce la Carta, o vuole evidentemente modificarne il testo vigente: sarebbe bene pertanto che presentasse un disegno di legge costituzionale per modificare di nuovo il titolo quinto. Tertium non datur".

 

 



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