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19 aprile 2024

Nord-Est

Foto osé da minorenni con la scusa del concorso, beccato uno studente di 23 anni

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Foto osé da minorenni con la scusa del concorso, beccato uno studente di 23 anni

VENEZIA - "Ragazze per concorsi", "Taggo gente bellissima", "La Sfida delle Foto", "Giadaautoscatti concorsi": erano questi i profili Facebook attraverso i quali uno studente di 23 anni, iscritto alla Facoltà di Ingegneria Informatica dell'Università di Padova, contattava minorenni su Facebook al fine di ricevere foto di nudo autoprodotte.

 

Il giovane è stato tratto in arresto, nei giorni scorsi, sulla base di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Venezia.

 

La scusa con la quale si approcciava alle sue vittime - come spiega una nota della Polizia postale del Veneto - era sempre la stessa: la richiesta di partecipazione a un presunto concorso di bellezza a premi.

 

Inizialmente i contatti lasciavano presumere che si trattasse di un gioco cosicché le minori, lusingate e blandite dal loro interlocutore, inviavano proprie foto.

 

Successivamente le richieste si facevano più specifiche e insistenti e a seguito del rifiuto o titubanza delle ragazze, il giovane metteva in atto un piano per annientare i dinieghi delle sue vittime attraverso minacce e offese.

 

In alcuni casi, le condotte hanno assunto dei veri e propri connotati persecutori compromettendo la serenità e la stabilità emotiva delle ragazze che, in alcuni casi, hanno manifestato anche intenti suicidari.

 

Lo studente, già arrestato nel 2014 per detenzione di materiale pedopornografico e più volte perquisito negli anni successivi, è accusato di divulgazione di materiale pedopornografico, tentata violenza sessuale, accesso abusivo a sistema informatico, indebita acquisizione di codici di accesso, diffamazione e violenza privata.

 

Sedici le vittime, tra i 14 e i 15 ani residenti in varie parti d'Italia, individuate dalle indagini, prevalentemente del Sud. Il dato, secondo gli investigatori, è destinato a crescere e risultano almeno altre 30 minori contattate da profili utilizzati dal 23enne.

 



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