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29 marzo 2024

Nord-Est

Fuga con il cadavere in valigia

Svolta nel caso della 29enne uccisa e messa in valigia, fermata coppia indiana

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Fuga con il cadavere in valigia

VENEZIA - (Adnkronos/Ign) - Uccisa a Milano, chiusa in una valigia, quindi abbandonata senza vita vicino al Lido di Venezia. E' questo quanto sarebbe accaduto a Mahtab Savoji (IN FOTO), la 29enne studentessa iraniana il cui corpo senza vita è stato trovato lunedì notte nel canale di via Cipro che costeggia via Loredan al Lido. Un omicidio di cui ora sono accusati due suoi conviventi di nazionalità indiana a Milano: un 28enne e una 29enne fermati dagli agenti della Squadra mobile di Milano, in collaborazione con i colleghi di Venezia.

Dietro il delitto sembra possa esserci il rifiuto di un'avance, fatte dal giovane indiano, che assieme alla fidanzata condivideva una stanza a Milano con la vittima. L'autopsia ha stabilito che la giovane era stata strangolata e poi gettata in acqua. Uccisa il giorno prima del ritrovamento, intorno alle 14. Le impronte digitali avevano portato poi a identificare la donna che frequentava l'Accademia di Brera a Milano.

Quel giorno la vittima avrebbe dovuto lasciare la stanza per trasferirsi da una connazionale probabilmente proprio per le avances del coinquilino. I due indagati, dopo aver trasportato in treno il corpo della vittima in un trolley, e gettato nelle acque della laguna, si erano presentati in Questura a Milano con un avvocato spiegando di averla trovata morta perche' "aveva bevuto tanto whisky", non sapendo però che era stata gia' accertata la causa della morte per strangolamento.

Così, messi alle strette dagli uomini della Squadra Mobile i due Indiani hanno confessato, raccontando di essere andati in treno a Lecco, con il cadavere della donna nascosto nel trolley, per gettare il corpo nel lago, ma di aver poi cambiato idea per la presenza di troppa gente. E di aver così deciso di andare a Venezia. Per tornare a Milano la coppia di indiani aveva utilizzato un taxi, pagando 500 euro. E proprio il tassista sentito dagli investigatori della Squadra Mobile di Venezia, ha riconosciuto senza ombra di dubbio la coppia.

 


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