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25 aprile 2024

Treviso

Giovane riprende a masticare grazie alle protesi artificiali

Il complesso e raro intervento portato a termine al Cà Foncello di Treviso

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Giovane riprende a masticare grazie alle protesi artificiali

TREVISO - Ventiduenne riesce a chiudere la bocca e riprende a masticare dopo anni che non le era più possibile. Il tutto grazie all’intervento di sostituzione con protesi realizzate su misura delle due articolazioni temporo-mandibolari, portato a termine all’Ospedale di Treviso dall’equipe del dottor Luca Guarda Nardini. Il Ca’ Foncello è oggi uno dei rari centri in tutta Italia, dove questo particolare e complesso intervento viene eseguito.  

La giovane paziente è affetta da una grave artrite reumatoide deformante che, oltre ad essere fonte permanente di dolori lancinanti, aveva seriamente compromesso la funzionalità delle sue mandibole, impedendole la chiusura della bocca e quindi la funzione della masticazione con tutti i problemi correlati ad iniziare dalla impossibilità di assumere cibi solidi. Ora, dopo l’intervento durato oltre 5 ore, studiato e portato a termine dal dr. Luca Guarda Nardini, primario dell’Unità di Chirurgia Maxillo Facciale, affiancato dal dr. Mirko Ragazzo, la ragazza ha ricominciato a masticare ed è già stata dimessa dall’ospedale dopo 5 giorni di degenza.  

“La giovane ci è stata inviata dai colleghi dell’Università di Padova affinché potesse essere sottoposta ad una eventuale terapia correttiva – spiega il dottor Guarda Nardini -. Il quadro si presentava particolarmente complesso: la patologia aveva causato il grave riassorbimento dei condili mandibolari (il processo osseo che si estende per costituire l’articolazione vera e propria), con conseguenza di un’apertura permanente del morso, escludendo solo gli ultimi denti.”.

Dopo aver acquisito le immagini del massiccio facciale tramite TAC tridimensionale, I sanitari trevigiani sono ricorsi alle più moderne tecniche digitali a disposizione per ricreare a computer la corretta posizione dei denti e quindi definire l’esatta entità della porzione ossea persa con l’aggressione dell’artrite.  “Questi dati sono stati indispensabili per realizzare le protesi in titanio dei condili e quelle in resina degli acetaboli, ossia le cavità articolari – prosegue il primario -. Le parti ossee devastate sono state rimosse chirurgicamente con precisione millimetrica e nella stessa operazione sostituite dalle protesi fissate con viti. E’ stato commovente, già al risveglio, sentire la ragazza che diceva che finalmente riusciva a far toccare i denti in maniera corretta. A distanza di un mese i risultati sono ottimi”.

La ventiduenne ora prosegue la riabilitazione grazie ad uno strumento “Spring Bite” messo a punto sempre da Guarda Nardini.

 “Mi rallegro con il dottor Guarda Nardini per questo nuovo traguardo suo e dell’Azienda sanitaria tutta – sottolinea il Direttore generale Francesco Benazzi -.  L’importante e complesso intervento chirurgico che ha portato a termine, pone il Ca’ Foncello tra i pochissimi centri italiani dove viene eseguito e quindi è segno di sempre più alto livello specialistico e qualitativo dei servizi che garantiamo ai nostri cittadini”.  Il primario trevigiano, già presidente della Società Italiana delle Disfunzioni e Algie Temporo Mandibolari e con 200 pubblicazioni all’attivo in quest’argomento, alcuni anni fa fu il secondo in Italia a eseguire la sostituzione completa di articolazione con protesi standard, non ancora su misura come in questo caso. Presso l’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha creato un ambulatorio dedicato per questo genere di disfunzioni, in grado di offrire possibilità terapeutiche a 360 gradi.

 


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