Castelfranco – Trovare casa è dura. Ancora di più se si è giovani e non si hanno molti soldi in tasca. La Consulta dei Giovani, come dice il nome espressione delle esigenze del mondo giovanile, ha per questo deciso di mettere nero su bianco quello che pensa in merito al provvedimento relativo all’Ici sulle case sfitte adottato nelle settimane scorse dal Consiglio comunale.

La nuova norma farà scattare la maggiorazione dell’Ici per le case sfitte a due anni da quando l’immobile è rimasto vuoto, anziché allo scadere del sesto mese come avveniva prima. In questo modo, fa notare la Consulta, si favoriscono i proprietari ma non chi cerca casa, che vorrebbe invece che i prezzi scendessero.

I giovani per questo propongono che «anziché impegnare risorse comunali nella riduzione di fatto dell’Ici sulle case mantenute sfitte – recita il testo di una nota inviata a tutte le forze politiche - , queste vengano destinate ad integrare il “contributo affitto” regionale, permettendo ad un maggior numero di castellani di potersi permettere ciò che dovrebbe essere il diritto primario della casa, come peraltro già fatto da altre amministrazioni della provincia».

«Dopo il provvedimento assunto dal Comune in favore dei proprietari di seconda casa con la modifica del sistema di tassazione Ici per gli appartamenti sfitti – recita sempre la nota -, ci poniamo il problema del costo degli affitti a Castelfranco, la ripercussione che avrà in essi il provvedimento e l’assenza di aiuto in tempo di crisi economica per i cittadini che ne risultano i più colpiti, molti dei quali giovani in cerca di casa per iniziare una propria vita indipendente a Castelfranco. Infatti, in un periodo di crisi economica come questo, le leggi del mercato imporrebbero che gli affitti per rimanere alla portata dei consumatori calino. Il provvedimento adottato contrasta questo effetto, benefico per i cittadini, con una sorta di calmieramento verso l’alto che incentiva a mantenere i prezzi elevati».