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28 marzo 2024

Giovanni Manildo

Categoria: Persone - Tags: Giovanni Manildo

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Pietro Panzarino - Vicedirettore | commenti |

Giovanni Manildo

Giovanni Manildo, dal giugno 2013 sindaco di Treviso, è un avvocato, sposato con tre figli, si è avvicinato alla politica durante le primarie, che coinvolsero Veltroni e la Bindi.

Partecipò alle elezioni amministrative del 2008, diventando consigliere a Cà Sugana, con il partito democratico.
Nel settembre del 2008 fu eletto segretario del PD nella Città di Treviso, incarico ricoperto fino al luglio 2012, dopo essersi candidato a sindaco della città.

1. A sei mesi dall' insediamento: l'iniziativa più importante presa dalla nuova Amministrazione.
R. Quando ci siamo insediati e anche ora che sono passati alcuni mesi abbiamo dovuto fare i conti con le emergenze più serie della città. La crisi economica in questi anni si è fatta sentire anche nel nostro comune: i problemi più urgenti a cui dare risposta sono molto concreti e vanno dalla casa, al pagamento delle bollette, fino all'acquisto dei libri scolastici. Così come prima azione siamo intervenuti con una variazione di bilancio destinando 100mila euro al sociale. In pochi mesi abbiamo poi individuato un locale per accogliere le persone senza fissa dimora. E' nato così l'ostello notturno di Sant'Angelo che ogni notte ospita una quindicina di persone. Grazie all'impegno dell'assessore al sociale Liana Manfio e alla collaborazione di due cooperative il Servante e Servire abbiamo aperto lo spazio donna, un luogo dove le donne, ma non solo, tutta la cittadinanza trova accoglienza e delle operatrici pronte ad intervenire in caso di difficoltà. La violenza domestica resta ancora la prima causa di morte della popolazione femminile in Italia, anche Treviso doveva dotarsi di una struttura adeguata.

2. Due espressioni colte dalla storia francese (gli stati generali) e dalla cultura anglosassone (TrevisoSmartCity) ci proiettano verso il futuro prossimo trevigiano: il nocciolo e il senso della proposta.
R. Si tratta di due progetti, l'uno propedeutico all'altro. Non ci leggo riferimenti storici ma posso dire di aspettarmi molto in entrambi i frangenti. Gli Stati Generali costituiscono il punto di arrivo di un percorso partecipato che la mia giunta intende compiere con la città. Quando ci siamo candidati la parola d'ordine per noi è stata partecipazione. Così nei prossimi giorni inizieremo con la fase dell'ascolto della cittadinanza. Attraverso un questionario che verrà distribuito ai cittadini chiederemo di far sentire la loro voce sui progetti che l'amministrazione intende realizzare. L'intento è di far convergere i desideri dei cittadini con i progetti dell'amministrazione: poi sarà la volta degli Stati Generali. Il secondo SmartCity o città intelligente è un termine che ci dovremo abituare a sentire sempre più spesso e che racchiude in sé il nostro progetto di città: più sostenibile, più efficiente, più pulita, più verde, più accessibile, più bella.

3. La Lega: il progetto maggiormente condiviso da te e quello più sbagliato.
R. Più che i progetti con la Lega condivido l'immagine con il quale questo movimento, diventato poi partito, si è voluto identificare: vicino alle persone, vicino ai loro problemi; il più discutibile, invece, è di sicuro la gestione del territorio senza programmazione e nell'ottica di valorizzarlo per incassare le risorse degli oneri di urbanizzazione anziché muoversi con una visione di prospettiva e di salvaguardia.

4. La vivibilità in centro e le macchine oltre le mura: primo bilancio, qualche assestamento e la direzione di marcia per la Città futura.
R. L'obiettivo è quello di arrivare a vivere la città senza il bisogno di ricorrere sempre all'automobile. Abbiamo avviato un percorso graduale, che porti i cittadini ad usufruire diversamente gli spazi cittadini. Le dimensioni di Treviso consentono veloci spostamenti anche a piedi o ancor meglio in bicicletta. Per questo il bike sharing e un nuovo sistema i piste ciclabili sono al centro della nostra azione amministrativa. Dovremo poi lavorare per migliorare il trasporto pubblico in sinergia con l'azienda che gestisce il servizio, puntando per esempio sulla mobilità elettrica. Con l'ordinanza “respira meglio a Treviso” stiamo lavorando per ridurre le emissioni di CO2 attraverso una minor circolazione delle auto più vecchie o promuovendone l'utilizzo collettivo attraverso il car pooling. Per favorire la tutela dell'ambiente abbiamo stanziato 60mila euro, 30mila per la conversione dell'impianto da benzina a gas ed altri trenta per la sostituzione delle caldaie. Ora con il provvedimento “Salva pedoni. Cammino e pedalo più sicuro a Treviso” abbiamo inviato un messaggio chiaro alla città, di come potrà essere vissuta la città: una mobilità sostenibile, attenta alla sicurezza dei bambini, delle mamme, delle persone anziane, di tutti coloro che decidono di muoversi a piedi o in bicicletta. Ciò non significa bandire le auto o i motorini ma chiedere a tutti di spostarsi garantendo la sicurezza di chi gli viaggia accanto.

5. la cittadinanza agli extra-comunitari e lo jus soli: la specificità dell'iniziativa trevigiana e le reazioni e la percezione dei cittadini.
R. Ho sempre pensato che ci fosse uno scollamento tra il tessuto sociale di Treviso, tra lo spirito di accoglienza dei trevigiani e gli slogan della politica. Insomma i cittadini, la scuola, i ragazzi erano più avanti rispetto ai loro rappresentanti politici. La cittadinanza civica verrà data. Noi puntiamo ad uno ius soli temperato: diamo la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia, quando raggiungono i sei anni ossia con l'avvio dell'istruzione. Siamo in sintonia con il disegno di legge del ministro Kienghe-Bersani. I trevigiani hanno accolto con disponibilità questa nostra iniziativa, che era resa possibile perché l'atteggiamento di fondo dei trevigiani, radicato nel profondo dell'animo, è stato di grande disponibilità. Ci si sta accorgendo che l'integrazione può e deve essere vissuta come opportunità. È stato emanato un regolamento il 29 novembre che prevede la richiesta della cittadinanza civica da presentare all'inizio del nuovo anno. Va chiarito che dal punto di vista giuridico non c'è un riconoscimento vero e proprio che è di competenza dello Stato, ma si tratta di un segno tangibile, che ormai più di duecento comuni stanno sperimentando positivamente.

6. Qualche mal di pancia della maggioranza.... e gli equilibri interni.
R. Le cinque liste che mi hanno appoggiato, di cui tre civiche e SEL, manifestano costantemente una gran voglia di partecipazione, che alimenta un clima di grande aspettativa e di cambiamento. La discussione quando è democratica porta anche a manifestazioni di parere, se non contrario magari poco allineato.

7. Treviso, Fondazione e Dino De Poli: presente e futuro: Università e Casa dei Carraresi.
R. Io nutro la speranza che l'onorevole Dino De Poli, lo storico presidente della Fondazione possa fare il cosiddetto passo indietro volontariamente. Lo statuto dell' Ente è notoriamente conservativo. Ovviamente durante la lunga presidenza di De Poli ci sono stati luci ed ombre: la cittadella delle istituzioni, per esempio, si è rivelata poco lungimirante per lo sconvolgimento che ha prodotto dentro le mura. Ma va comunque sfruttato come risorsa importante per la città. L'Università è certamente una ricchezza che vogliamo continuare ad alimentare, con un ruolo molto attivo e senza voler escludere Fondazione. Casa dei Carraresi per Treviso è un luogo importante, che, a volte, ha comportato qualche problema. Purtroppo le mostre del passato non hanno avuto il coinvolgimento della Città. Stiamo seguendo con interesse la richiesta di coinvolgimento nelle iniziative da parte di Civita Tre Venezie. Ciò non esclude la possibilità di individuare qualche altro spazio più fruibile.

8. Gli spazi a disposizione dei cittadini per favorire la partecipazione...
R. Abbiamo colto il grande interesse per la partecipazione dei cittadini. Per favorirlo vogliamo cambiare l'utilizzo di spazi comuni, in modo che i cittadini possano usufruirne per attività culturali, ma anche per riunioni di carattere politico. In assenza di grandi risorse autonome, stiamo cercando la permuta di alcuni immobili. Alcune ipotesi in questi giorni sono già state fatte. Stiamo lavorando in maniera molto seria sui bandi attraverso i quali poter assegnare questi spazi. Nonostante questo, noi vogliamo favorire l'associazionismo e le varie aggregazioni, anche per dare sfogo alla creatività che non manca ai trevigiani. 9. La burocrazia dell'amministrazione della Città di Treviso: quali cambiamenti hai apportato e quali sono in cantiere per ridurre le patologie? R. Stiamo approfondendo all'interno della Commissione del Regolamento la opportunità che permetta la presentazione di delibere di iniziativa popolare, fissando i limiti delle firme necessarie per la sottoscrizione. Saranno assunti vari impegni da parte degli uffici comunali nella veste di strumenti tecnici, che possano favorire le richieste propositive. È ragionevole immaginare che la commissione sciolga i nodi entro febbraio. Abbiamo snellito la burocrazia, eliminando un assessore e un dirigente; sono stati accorpati alcune segreterie degli assessori, che utilizzano solamente la sede principale e palazzo Rinaldi. In modo particolare cercheremo di semplificare tutto quello che riguarda l'edilizia e le attività produttive. Pochi giorni fa con il Ministro della Pubblica Amministrazione, D'Alia è stato raggiunto un accordo per fare di Treviso una città sperimentale per la semplificazione burocratica.



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