Treviso - Si è beccato una denuncia per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, un 63 enne di Treviso che filmava nella sua stanza da letto video a luci rosse che poi inseriva nel sito pornografico «Best annunci», ora oscurato dalla magistratura. Oltre al trevigiano per lo stesso motivo sono finiti nei guai anche altre 14 persone residenti nel Nord Italia.

L’indagine era partita dalla Procura di Padova e si è estesa anche a quella di Treviso. Protagonista dell’inchiesta è la società «Ciesse» di Vigonza che attraverso un gruppo di agenti promuoveva l’incontro fra le prostitute che volevano farsi la pubblicità mettevano inserzione erotiche nel sito «Best annunci». All’ alba di martedì all’alba, i poliziotti della mobile di Treviso hanno fatto irruzione nella casa del 63enne, in via Botteniga, dove hanno trovato una camera da letto trasformata in un vero e proprio set con circa un migliaio di video pornografici, ma anche 8mila euro in contanti.

Al momento della perquisizione c’era anche la compagna dell’uomo che pare estranea ai fatti. C.V., a detta degli investigatori, era il punto di riferimento per le prostitute di passaggio nella provincia di Treviso che per farsi fare le riprese hard ha inserire sul sito gli dovevano pagare 300 euro al mese, ma l’uomo faceva anche fotografie per i quali veniva pagato un extra.

Gli uomini della Squadra Mobile, coordinati da Riccardo Tumminia, hanno anche trovato migliaia di profilattici e l’attrezzatura utilizzata per ritocchi e fotomontaggi. Tutto il materiale è stato, naturalmente sequestrato, assieme ai computer di C.V. Non sarà facile per gli inquirenti risalire alle ragazze finite nel giro di «Best annunci», poiché  pare siano abituate a fermarsi in una provincia non più di un mese, visto che girano  l'italia per offrire le proprie prestazioni di sesso.