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25 aprile 2024

Treviso

GLI ANTI-MURARO, SU FACEBOOK C'È "NO RAZZA PIAVE"

Quarello tira in ballo le leggi razziali. Per Zanoni i "celoduristi" hanno scelto un cavallo castrato

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

GLI ANTI-MURARO, SU FACEBOOK C'È

TREVISO - Da pochi giorni su Facebook è stata aperta una pagina denominata “No Razza Piave” che esprimere disappunto sulla lista di appoggio alla ricandidatura a presidente della Provincia di Treviso di Leonardo Muraro. Ad aprire le dichiarazioni contro la lista, il segretario provinciale del Pd, Enrico Quarello (in foto), che ha avuto l’idea di aprire la pagina http://www.facebook.com/norazzapiave spiegando le finalità dell'iniziativa ed elencando “le vergognose leggi razziali”.

“Lo spunto mi è venuto quando alcuni amici mi hanno inviato delle foto raffiguranti delle targhe sulle facciate di alcune case a Ponte di Piave (nella foto) e a Godega in cui ai tempi del fascismo si inneggiava alla superiorità della razza italiana. Utilizzare il termine razza Piave richiama immediatamente alla memoria le atrocità di quel periodo. Che poi si usi questo slogan addirittura per denominare una lista elettorale da parte di un presidente di Provincia è una cosa a dir poco aberrante. Dietro a quella lista ci sono 28 nomi di persone che ci mettono la loro faccia. Mi chiedo come mai una simile vicenda non sia ancora balzata agli onori della cronaca nazionale” ha detto Quarello.

Il segretario del Pd vuole creare un dibattito su questo punto e in meno di 48 ore dalla sua creazione, la sera del 2 aprile, la pagina ha ricevuto già 85 adesioni, fra cui quella del Comitato Antifascista Trevigiano, e diversi commenti fra cui quello di Manuela Borghetto che fino a qualche settimana fa pareva dovesse essere il candidato sindaco di Villorba del Pd che ha scritto “Razza Piave.... razza chianina.... razza suina..... nessuna differenza”.

Salvatore Emanuele Passaro scrive: “Ormai siamo alla sfacciataggine completa. Sento che sta gente ha il polso della situazione, capisce che con questi slogan può continuare a vincere. Il guaio è il degrado morale e civile della nostra società, le liste sono solo la punta dell'iceberg. Mi sento disarmato.

Quarello posta: “Questa foto scattata su una vecchia casa trevigiana (ce ne sono altre sparse in provincia di Treviso) forse potrà servire a fare capire a cosa ha abbinato "consapevolmente" o "inconsapevolmente" il presidente Muraro il nome e le persone che compongono la sua lista elettorale “Razza Piave”. La Lega Nord ricandida il presidente uscente Leonardo Muraro il quale organizza una sua civica denominata razza Piave che evoca la tragedia italiana dell'emanazione delle leggi razziali del 1938. Una vergogna per il Paese che viene utilizzata a scopi elettorali dal candidato Presidente della Lega Nord”.

Un duro attacco alla lista a sostegno di Muraro lo ha sferrato appena se n’è avuto notizia anche Floriana Casellato candidata del Pd alla presidenza della Provincia e sindaco di Maserada sul Piave. La sfidante del presidente uscente ritiene “scandaloso e inappropriato parlare di razza” giudicandolo un termine legato alle pagine buie del nostro passato.

Giudica, inoltre, “indecente questa Lega che non ha mai mosso un dito per mettere in sicurezza il territorio delle comunità alle quali oggi vuole rubare il nome. I veri “cavalli di razza” erano i nostri nonni che sgobbavano per trasportare i sassi del fiume. Bisogna indignarsi di fronte all’uso politico di certi termini. E’ da anni che le vere genti del Piave, le comunità che vivono lungo il fiume sacro, sono state abbandonate dalle amministrazioni targate Lega”.

Abbiamo interpellato anche Andrea Zanoni, esponente di spicco del Italia dei Valori provinciale, che sostiene in pieno la candidata del Pd, e a sua volta candidato consigliere alle prossime consultazioni provinciali che ironicamente commenta il nome assegnato alla lista: “Non serviva la pagina di Facebook per dire che “Razza Piave” è uno simbolo elettorale vuoto, freddo e di plastica, ma se serve a creare un dibattito attorno a questa vergognosa faccenda ben venga. Muraro ha poi fatto una gaffe imperdonabile, soprattutto per lui che fa parte del partito del “celodurismo”, ha inaugurato il simbolo di questa lista con un cavallo bianco, castrato, ovvero né cavallo né cavalla, quindi il loro simbolo rappresenta un povero cavallo castrato senza gli attributi”.

Molto ironica anche la chiosa di Nicola Atalmi, consigliere comunale a Treviso (Federazione della sinistra) e già consigliere regionale. “Muraro al massimo poteva chiamare la sua lista Razza Zero. Sia perché le razze umane non esistono, sia perché Muraro essendo di Mogliano al massimo come fiume può citare lo Zero o il Dese. In ogni caso anche se volessimo richiamarci al riferimento storico alla razza Piave degli alpini, consiglierei a Muraro di essere molto più modesto perché la sua è solo una lista elettorale per acchiappare qualche poltrona, quindi niente di eroico”.

Difende con forza e convinzione la sua scelta, Leonardo Muraro, spiegando che solo chi vuole a tutti i costi vederci qualcosa di razziale lo vede. Razza Piave era la razza di una cavalla che aiutava i contadini nel loro duro lavoro, poi durante la Grande Guerra questa definizione è stata traslata ai coraggiosi uomini che combattevano lungo la linea del Piave per la salvezza di questo territorio. “Per tutte queste ragioni la lista “Razza Piave” vuole solo essere un omaggio alla forza, al coraggio, alle tradizioni e ai valori del passato. Il cavallino bianco – ricorda Muraro – era anche raffigurato sull’aeroplano del valoroso Francesco Baracca che morì, cadendo con il suo aereo, proprio a Nervesa e il colore rosso che contorna il manifesto elettorale della lista rappresenta il sangue del sacrificio dei combattenti e anche il colore di un prodotto tipico della terra del Piave, il Raboso”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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