Grande Guerra, due mesi di eventi prima di aprire il Memoriale di Villa Pisani
Spettacoli, lezioni aperte e incontri con gli studenti
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MONTEBELLUNA - Nel 2018 a Montebelluna verrà aperto al pubblico il Memoriale di Villa Pisani, centro di rappresentazione e interpretazione interattivo e multimediale sulla Grande Guerra. Quale preludio di questo grande evento l’Amministrazione propone un primo ciclo di incontri, presentazioni, spettacoli, concerti che rientrano nel più ampio calendario delle celebrazioni per il centenario del conflitto mondiale.
Ad aprire il calendario dell’autunno, domenica 1 ottobre, alle ore 17, al Palamazzalovo, lo spettacolo "La Locomotiva" prodotto da Satiro Teatro, regia di Roberto Cuppone con Gigi Mardegan, appassionato studioso di storia e drammaturgia veneta che porta sul palco le storie di diversi personaggi che vogliono ricominciare a vivere dopo gli orrori della Prima Guerra Mondiale. L’evento, a ingresso libero, è promosso in collaborazione con l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, sezione di Montebelluna.
Seguiranno, per i mesi di ottobre e novembre le lezioni aperte organizzate dall’Università della Terza età di Montebelluna, tra cui quella tenuta dal prof. Lucio De Bortoli su l’Annus Horribilis del Veneto; l’incontro per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Montebelluna con l’autrice Chiara Carminati; la presentazione dei lavori di ricerca e didattica della storia di Chiara Peruch; lo spettacolo “Vi Cantiamo noi la Grande Guerra” del gruppo amatoriale Sgrafalopa. Chiuderà questa prima anticipazione, il tradizionale concerto di Santa Cecilia, il 26 novembre dedicato per l’occasione alle sinfonie più evocative del tempo di guerra.
Spiega il sindaco, Marzio Favero: “Con la battaglia di Caporetto la Grande Guerra fa irruzione anche nei nostri territori. Anche per questo motivo si è deciso di organizzare una serie di appuntamenti che analizzassero il conflitto con u taglio analogo a quello che avrà il Memoriale della Grande Guerra che sarà inaugurato il prossimo anno e cioè non un luogo di celebrazione ma di riflessione e rielaborazione del conflitto”.