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19 aprile 2024

Mogliano

GREEENERGY, PORTE APERTE TREVISO LA STALLA SOCIALE DI MONASTIER

Sabato 20 marzo visita ad uno dei maggiori impianti di biogas del Nordest che produce energia verde per 2.000 famiglie l'anno

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Monastier - Sabato 20 marzo porte aperte agli impianti energetici green che fanno scuola: a Treviso la stalla sociale di Monastier. E' uno dei maggiori impianti di biogas del nordest, il più grande della provincia: energia verde per 2.000 famiglie l'anno e 4 mila tonnellate di co2 in meno immesse nell'atmosfera. Con il “porte aperte” alla stalla sociale di Monastier sabato prossimo dalle 9,30 alle 12,30), è una delle città del Triveneto che ospita, nella settimana dal 19 al 26 marzo, greenordest week, una serie nutrita ed articolata di eventi organizzati nell’ambito di eusew 2010 – la settimana europea dell'energia sostenibile, il più grande evento comunitario sulle fonti “pulite” di energia.

Greenordest week si pone l’ambizioso obiettivo di creare una rete fra comunità integrate, sostenibili e sicure e di mettere in luce le eccellenze di green economy che già il nordest possiede. gli eventi, promossi da habitech distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente, il portale energheia magazine, eambiente e consorzio di sviluppo polesine con la collaborazione di enea, eurosportello veneto di unioncamere del veneto, galileia e veneto innovazione, godono del patrocinio della Regione Veneto, dell’Università di Padova, del centro studi e ricerche Giorgio Lago e della Camera di Commercio di Padova – progetto Change, nonchè della collaborazione del ministero dell'ambiente e del sostegno della regione friuli venezia giulia. perché la stalla sociale di Monastier?

Perché l'azienda zootecnica, che vanta quarant'anni di storia, dall’anno scorso affianca all’attività di allevamento di bovini da carne la produzione di energia verde, grazie ad un impianto di biogas capace di generare energia elettrica sufficiente a soddisfare il bisogno annuo di oltre duemila famiglie. L'idea, scaturita dagli incontri con pierluigi navarotto, professore dell'università degli studi di milano, si è delineata gradualmente nella mente dei responsabili della stalla, che ne hanno intuito le potenzialità.

I numeri oggi dicono molto sulla lungimiranza di tale visione: l'impianto, alimentato dalle deiezioni dei 3.500 bovini (21 mila tonnellate di letame l'anno) e con biomasse vegetali (in prevalenza silomais, coltivato in 400 ettari per un totale di 12.400 tonnellate l'anno), in un anno fornisce 7 milioni e mezzo di kilowatt/ora di energia elettrica, garantendo un risparmio di anidride carbonica nell'atmosfera di 4 mila tonnellate.

In assenza di ossigeno la sostanza organica immessa nei digestori fermenta e si trasforma in biogas (o gas biologico), che viene convogliato in un cogeneratore, dove si trasforma in energia elettrica, che viene immessa nella rete pubblica enel. I vantaggi in termini di rispetto ambientale sono notevoli: il biogas non solo assicura autonomia energetica, ma favorisce la graduale riduzione sia dell'inquinamento ambientale conseguenza sia della zootecnia che dell'effetto serra.

Non solo: il biogas, come ricorda il presidente della cooperativa Giovanni Nichele, rappresenta anche un'opportunità di lavoro per le giovani generazioni contadine che non vogliono lasciare la terra. La partecipazione a tutte le iniziative.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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