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25 aprile 2024

Politica

Grillo scrive al Pd: "Avete buttato la storia della sinistra nel cesso"

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Grillo scrive al Pd:

"Carissime elettrici ed elettori del Pd, carissimi attivisti, cari Bersani, Renzi e Emiliano. Cari Vendola e, insomma, cari tutti voi della galassia paraPiddina". Comincia così la 'Lettera aperta di Beppe Grillo al Pd' pubblicata sul blog.

Una lunga lettera in cui il leader pentastellato si rivolge in modo sarcastico ai dem "ossessionati" dai "5 punti di distacco dal Movimento" e per questo, scrive, litigate tra di voi sul perché "il M5S ormai sta per doppiarvi". Ma "fa male alla salute incazzarsi per la cosa sbagliata e gettare nella nebbia la vera ragione del vostro malcontento. Noi vi sconfiggeremo perché voi siete il vecchio, noi il nuovo".

E di fronte a tutto questo "vi frammentate ancora di più (...) la storia del più grande partito di sinistra del mondo occidentale buttata nel cesso. Una storia di onore e lotte che è diventata un tiepido gioco delle tre carte. Sottomessi ad un capetto da cortile, cosa trovate da dire? Che io sono un despota!". E conclude: "Allora accettate il mio abbraccio e le mie scuse anticipate, se non andiamo più bene come pretesto della vostra dissoluzione".

"So che state passando un brutto periodo. Lo capisco - scrive Grillo al Pd - anche dalla vostra fissazione per noi e dalle accuse o autocritiche di colpevolezza per averci facilitato (...) subirci tutti i giorni mentre sveliamo le vostre tramette, stia diventando troppo duro per voi tutti". E prosegue: "A guardare i media noi siamo divisi su tutto mentre voi su una sola cosa: di chi è la colpa se M5S orami sta per doppiarvi? Mentre Buzzi a Roma incomincia a parlare, Matteo sta nominando tutto il cortile di quando era piccolo a dirigere Finmeccanica, la Filarmonica ecc … perché state litigando? Per noi".

"Non sapete neppure distinguere" gli elettori "a cui avete dato 10 euro rispetto agli altri, rispetto a quelli 'spontanei'. Deve essere uno stress adesso come adesso: chi voterà quello che ha preso 10 euro? Per quale frammento? E quelli che lo hanno fatto in buona fede? Allora vi frammentate ancora di più…senza lasciare capire dove starà chi e con chi, con quale simbolo, quale nuova casacca, come e dove, con chi parlate".

"Straziati e lividi di invidia per non poter essere mai trasparenti (neppure i ristoranti intorno a Montecitorio prendono per sicure le vostre prenotazioni) vi abbracciate come pugili suonati al vostro avversario. E io ricevo il vostro abbraccio perché capisco, e voglio consolarvi, in fondo per essere dei semplici rappresentanti di banche e multinazionali ve la state davvero passando troppo male. Arrendetevi (...) non serve ostinarvi nelle vostre ridicole danze, quando tutti i Buzzi d’Italia avranno finito di parlare non vi salverà dire 'no, io non sono più del Pd'. La responsabilità penale è personale, ma non solo quella penale, lo è la responsabilità in tutti i sensi".

 

La Risposta di Matteo Renzi

Matteo Renzi risponde a Beppe Grillo utilizzando le parole del tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. E lo stesso ha fatto, in contemporanea, Luca Lotti. "Caro Beppe Grillo, nella tua vita sei sempre scappato nei momenti chiave. Scappato, fuggito, sparito. Sei fatto così, non solo in politica", scrive Bonifazi nel post su Fb rilanciato via Twitter da Renzi con l'aggiunta dell'hashtag #beppeconiglio.

"Oggi dal tuo blog insulti migliaia di persone del Pd che stanno facendo un congresso bellissimo, parlando di lavoro, di ambiente, di futuro, di giustizia, di periferie, di innovazione. Noi siamo nei circoli a parlare e a votare, in tanti. Non su uno yacht o su un blog, con uno solo che decide -si legge ancora nel post-. Noi siamo per la democrazia che decide dal basso, tu decidi per tutti imponendo sanzioni a chi non la pensa come te".

"L'ultima volta che ti sei aggrappato ai sondaggi era il venerdì prima delle europee 2014: sappiamo bene come è finita. Ti chiediamo solo una cosa, noi del Pd. Non scappare ancora, come hai fatto in passato e fai adesso con la ridicola storia del blog. Non nasconderti. Accetta la nostra sfida, caro Beppe. E vieni in tribunale. E vediamo chi ha ragione e chi torto. Non fuggire come un coniglio, come sempre. Prenditi le tue responsabilità. Ti aspettiamo. E vediamo chi griderà stavolta onestà onestà onestà", conclude Bonifazi.

 


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