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19 aprile 2024

Italia

Grillo vs Letta: "Mantenuto della politica" Premier: "Io taglio stipendi, lui la diaria?"

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Grillo vs Letta:

ROMA - "Un mantenuto dalla politica dal 1996, Enrico Letta, ci fa lezioni di morale: 'toglierò lo stipendio ai ministri e lui vedo che non riesce a togliere la diaria ai suoi parlamentari'. Non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretta i 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del pdmenoelle, mentre il MoVimento ha rinunciato a 42, e i cui parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5S se lo sono già dimezzato. Piglia e porta a casa capitan Findus". Così Beppe Grillo, proseguendo il botta e risposta a distanza con il presidente del Consiglio Enrico Letta.

A iniziare in mattinata è stato il leader stellato che era tornato a parlare di golpe. ''Il governo non c'è. Letta per 20 anni ha fatto il nipote di suo zio - ha incalzato -. Come lo devo vedere io uno che di professione fa il nipote? Sono equivoci, paradossi della politica per portare avanti la solita gente. Ci hanno messo in angolo, c'è stato un golpe, un colpo di Stato non un 'golpettino'. Si sono riuniti in quattro una notte a fare verifiche, ma questa è la continuazione dell'agenda Monti", ha accusato.

Parole rispedite al mittente da Enrico Letta che prima ironizza: "In verità, è da 46 anni che faccio il nipote", poi bolla come "inaccettabile" il richiamo al colpo di Stato.

"Se Grillo la butta sull'insulto personale vuol dire che non ha molti altri argomenti: lui insulta e io voglio lavorare e occuparmi dei problemi del Paese. Respingo al mittente un'altra volta che lui usa la parola colpo di Stato per ferire le Istituzioni del nostro Paese, che sono legittime e rappresentano la sovranità popolare".

"Una parola come quella di colpo di Stato - ha ribadito il premier - è totalmente inaccetabile. Grillo si ricordi, quando la volta scorsa ha usato la parola colpo di Stato una giornalista cilena, che era stata ai tempi del colpo di Stato della dittatura di allora, gli ha spiegato che cosa vuol dire colpo di Stato, facendogli fare già allora una figuraccia".

"Penso - sottolinea Letta - che insistere ad usare questi termini è profondamente sbagliato e, lo dico anche per il massimo rispetto che tutti noi abbiamo per il Presidente della Repubblica Napolitano, queste parole di Grillo sono totalmente inaccettabili".

Quindi il premier ha sferzato il leader stellato sul suo terreno ricordando che "con un decreto io toglierò lo stipendio ai miei ministri, credo che lui fatica a non far prendere la diaria intera ai suoi parlamentari che si ribellano contro di lui". Da qui la reazione di Grillo che già in mattinata aveva già chiarito che i parlamentari M5S sulla 'diaria' ''adesso decideranno cosa fare. Chi vuole restituire i soldi lo farà, chi no si prenderà le proprie responsabilità''. ''E' un contratto che hanno firmato - ha puntualizzato Grillo - io sono abituato che, se firmo una cosa, se prendo un impegno, lo porto a termine, se no vado da un'altra parte''. ''Con 3mila euro puoi viverci se le spese le rendiconti tutte. E' una condizione che non può essere mutuata". ''L'Italia - aveva scritto più tardi sul suo blog - la cambieremo soltanto attraverso l'esempio. Non possiamo chiedere ad altri dei sacrifici se non li facciamo noi stessi''.

(Adnkronos)

 


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