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19 aprile 2024

Economia e Finanza

Ilva, Calenda fa saltare l'incontro: garanzie insufficienti per i lavoratori

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Ilva, Calenda fa saltare l'incontro: garanzie insufficienti per i lavoratori

Annullato il tavolo di confronto sull'Ilva in corso tra Am Investco e sindacati al Mise.

A far saltare il confronto, a quanto si apprende da fonti sindacali, è stato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che ha comunicato ad Arcelor Mittal che "non è accettabile aprire il tavolo senza garantire le condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori". CALENDA - "Senza un impegno a garantire i livelli salariali e gli scatti di anzianità non ci sono le premesse per aprire un tavolo di confronto" ha spiegato al termine dell'incontro Calenda.

"Tutti verranno tutelati. Chi non viene preso dalla società entrante rimane in carico all'amministrazione straordinaria che deve fare la bonifica e ha già in cassa 1,3 miliardi per farla. Confermo quindi che nessuno viene lasciato per strada" ha aggiunto il ministro dello Sviluppo.

PIANO OCCUPAZIONALE - Per il governo, d'altra parte, "non è possibile accettare un passo indietro sulla retribuzione e sugli scatti di anzianità dei lavoratori" ha proseguito Calenda. "Abbiamo chiesto alla società, giusto in apertura del tavolo, di confermare il piano occupazionale e di riconoscere un costo medio che si aggira sui 50mila euro. Questa conferma non è venuta, per cui abbiamo detto che senza questo impegno il tavolo non si può aprire e richiameremo gli azionisti alle loro responsabilità".

Rispetto al nodo degli esuberi, Calenda ha precisato che questi "sono noti da giugno. Al tavolo abbiamo l'obiettivo di ridurli ma per farlo bisogna sedersi attorno a un tavolo". E ha concluso: "Una vicenda complessa, in un quadro di regole europee molto stringenti, deve essere gestita in maniera responsabile da tutti e questa responsabilità nella dichiarazione di partenza dell'azienda subentrante non c'è stata".

I SINDACATI - ''Non abbiamo mai cercato una rottura. Abbiamo atteso tanto: cinque anni di tempo per ottenere un risultato che è provocatorio e grida vendetta'' dice il leader Uilm, Rocco Palombella.

Di ''piano sconvolgente" parla la leader Fiom, Francesca Re David, ribadendo la posizione delle tute blu della Cgil sull'Ilva prima di entrare all'incontro - che poi è saltato - con governo e Am Investco, la cordata acquirente del gruppo siderurgico. "Vogliono tagliare drasticamente salari e diritti, estendere il ricaricato oltre ogni limite e dal punto di vista ambientale il piano è insufficiente''.

''I lavoratori - afferma in una nota il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli - hanno ben compreso che le basi su cui si articola il piano industriale vanno radicalmente modificate. Continuiamo a ribadire, come in tutti questi anni, che è possibile modificare il Piano affinché si rilanci la produzione dell'acciaio, si salvaguardi l'ambiente e si escludano licenziamenti''.

ARCELOR MITTAL - "Siamo contrariati dal fatto che non abbiamo potuto iniziare la negoziazione con i sindacati. Comprendiamo l'importanza dei livelli occupazionali per il Paese e infatti abbiamo mostrato flessibilità aumentando il numero degli occupati a 10.000 rispetto alla nostra offerta originaria". E' Arcelor Mittal capofila della cordata che ha rilevato Ilva a replicare allo stop imposto dal governo alla trattativa. "Non abbiamo tuttavia fatto alcuna ulteriore promessa a parte il numero di occupati. Il resto sarà oggetto della negoziazione sindacale", prosegue la nota.

"Il raggiungimento di un accordo con i sindacati di Ilva in un tempo ragionevole è importante - si sottolinea - affinché, una volta chiusa la transazione, possiamo iniziare a mettere in atto i nostri piani di investimenti. Gli investimenti che ci siamo impegnati a fare sono cruciali per migliorare la competitività di Ilva. Di conseguenza, è vitale che l’implementazione del nostro piano non venga ritardata".

 



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