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20 aprile 2024

Cronaca

Imane morta per 'aplasia midollare', verso l'archiviazione

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Imane morta per 'aplasia midollare', verso l'archiviazione

La procura di Milano esclude che ci siano state "responsabilità mediche" per la morte di Imane Fadil, la giovane testimone dei processi Ruby contro Silvio Berlusconi deceduta lo scorso 1 marzo all'Humanitas di Rozzano, dopo un mese di agonia in ospedale. La procura di Milano ha inoltre concesso il nulla osta per la sepoltura.

Da quanto emerge la 34enne ex modella è morta per "aplasia midollare", per cui il midollo ha smesso di produrre cellule sanguigne e piastrine. Anche se non si conoscono le cause scatenanti della malattia, per la procura di Milano, che aveva aperto un fascicolo sul decesso, si va "verso l’archiviazione dell’ipotesi di reato di omicidio volontario".

Da quanto emerge dalla procura "tutti gli accertamenti sono stati eseguiti, sono stati mantenuti dei campioni utili per eventuali altri approfondimenti, in questo senso non c'è più necessità di non consentire alla famiglia di procedere alla sepoltura" di Imane Fadil, morta sei mesi fa. La consulenza non è stata ancora depositata, si precisa, ma c'è "piena contezza" di quanto contenuto nella relazione degli esperti.

Il gruppo di esperti di Medicina legale guidati dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo aveva scartato fin da subito l'ipotesi di una morte legata a sostanze radioattive. Gli esami su ossa, tessuti e sangue si erano focalizzati sulla presenza di metalli, in particolare di ferro, molibdeno, antimonio e cromo. Una concentrazione superiore alla norma, ma non ritenuta mortale e dunque non sufficiente, secondo i consulenti, a ipotizzarla come causa del decesso.

La notizia arriva a pochi giorni dall'appello lanciato dal fratello Tarik all'Adnkronos. "Spero di dare presto una degna sepoltura a mia sorella Imane. E' un desiderio dell'intera famiglia. A sei mesi dalla sua morte vogliamo solo che abbia pace".

I magistrati titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Luca Gaglio e Antonia Pavan, hanno escluso responsabilità mediche e si apprestano, nei prossimi giorni, ad archiviare il fascicolo aperto con l'ipotesi di omicidio volontario.
 

 



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