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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

"Incapacità, arroganza e disprezzo per la democrazia da da parte della maggioranza"

Sinistra Italiana attacca duramente sindaco e giunta dopo il consiglio comunale di ieri sera

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VITTORIO VENETO - “Crediamo che mai, nemmeno nei tempi più bui dei governi delle destre, abbiamo visto una manifestazione di incapacità, arroganza e disprezzo per la democrazia cui abbiamo purtroppo assistito ieri sera: un presidente del consiglio che non sa che a parità di voti una delibera non viene approvata e che usa la sua carica in funzione del suo partito per prevaricare i diritti delle minoranze, una maggioranza che gioca a emendare le delibere solo per impedire le contestazioni dell’opposizione, funzionari imbarazzati e sviliti, Sindaco&Giunta che si rifiutano di rispondere e che perseguono a testa bassa i loro obiettivi, che i cittadini non sentono e non vogliono come propri”.

 

Sinistra Italiana entra a gamba tesa contro l’amministrazione, dopo il caos del consiglio comunale di ieri sera. E sulla proposta di una seduta a porte chiuse per discutere del punto su Piazza Meschio, per via degli atti coperti da vincolo di riservatezza citati dalla delibera, SI non ha dubbi: “L'ipotesi di svolgere il prossimo consiglio a porte chiuse a nostro avviso non ha adeguate motivazioni” .

 

Secondo l’articolo 43 del Regolamento del consiglio comunale, infatti, “la seduta si tiene in forma segreta quando vengono trattate questioni concernenti persone, comportanti la conoscenza di fatti e apprezzamenti per i quali si evidenziano motivi di tutela della riservatezza”.

 

Non viene registrata, né verbalizzata e i presenti sono tenuti al segreto d’ufficio. “Ci pare evidente che una seduta finalizzata a esprimere un atto di indirizzo sul Piruea di Piazza Meschio non riguarda la privacy di persone e quindi non può essere segreta – continua SI - Ci potrebbe essere qualche dubbio sulla delicatezza dei documenti relativi alla trattativa Comune-Zurich-Edilvi, per i quali l’avvocato incaricato dal comune ha suggerito riservatezza, non segretezza, forse perché non sapeva ancora che la giunta ha improvvisamente deciso di interrompere i contatti.

 

Ma anche per questi documenti il consiglio a porte chiuse non sarebbe sostenibile, perché: “i contenuti di quella trattativa sono esplicitati nella bozza di delibera all’ordine del giorno del 19 luglio, quindi di pubblico dominio e già presenti sulla stampa.

 

Se anche ci fosse in futuro un contenzioso fra la Zurich, esso presumibilmente non verterebbe sulla trattativa, che ovviamente non crea obblighi se non firmata, ma, secondo indiscrezioni ampiamente diffuse, riguarderebbe il rifiuto di pagare la fidejussione fondato su presunte irregolarità nell’iter del Piruea (e relativa misteriosa variante).

 

Inoltre, la riservatezza sui documenti del tentativo di accordo sarebbe opportuna se lo stesso fosse in corso, ma è la delibera che decide che “va posto fine alla trattativa, di cui in premessa, volta a una soluzione transattiva del contenzioso”. Che senso ha tenere riservati i documenti per preservare gli esiti di una trattativa che si propone al consiglio di interrompere immediatamente?

 

Quindi la secretazione del consiglio sarebbe un'altra dimostrazione di mancanza di rispetto da parte del sindaco, della giunta e del presidente del consiglio nei confronti dell’organo che rappresenta i cittadini.

 

Non vorremmo che la convocazione di un consiglio comunale "segreto" consentisse alla giunta di non rendere conto davanti a tutti del palese e forzato collegamento fra sistemazione di Piazza Meschio e supermercato in area Tonon, che la città ha ben capito e che per la gran parte rifiuta”.

 



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