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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

INCENDI BOSCHIVI, NEL 2009 IL 47 PER CENTO ERANO DOLOSI

Mega esercitazione sul Cesen con 230 uomini impegnati. Incendi diminuiti rispetto a 10 anni fa. Ma la mano dolosa dell’uomo colpisce sempre

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

INCENDI BOSCHIVI, NEL 2009 IL 47 PER CENTO ERANO DOLOSI

VALDOBBIADENE - Sul Monte Cesen, a Pianezze, sabato 12 giugno 230 uomini, con mezzi ed elicotteri hanno effettuato un’esercitazione di protezione civile assieme ai volontari delle  associazioni di antincendi boschivi della zona.

“La professionalità, l’esperienza e la dedizione con cui questi uomini e queste donne lavorano sono la miglior garanzia di salvaguardia del nostro prezioso patrimonio boschivo e dell’incolumità dei tanti appassionati che ne fruiscono”.

Con queste parole l’assessore regionale alla protezione civile Daniele Stival ha commentato le 4 ore della più grande esercitazione annuale antincendio boschivo, organizzata dalla Direzione regionale foreste e dai Servizi forestali regionali. Le operazioni sono state portate avanti dalle squadre antincendi boschivi ad alta specializzazione dei Servizi Forestali regionali, dalle locali associazioni di volontari, dai Vigili del Fuoco e di altri organismi statali e locali impegnati nel settore.

In tutto sono stati impiegati 230 tra uomini e donne, nonché mezzi di terra ed elicotteri, coordinati da un funzionario regionale con funzioni di direttore delle operazioni di spegnimento. Il contesto ambientale dove si è svolta l’esercitazione è particolarmente interessante e rappresentativo per il fenomeno degli incendi boschivi e per l’elevata frequentazione di persone con attività di tipo ricreativo, escursionistico e sportivo.

“Spero – ha detto Stival – che lo spettacolare lavoro di oggi possa costituire anche un messaggio forte ai frequentatori di questi magnifici luoghi: infatti scongiurare un incendio dipende moltissimo anche dai comportamenti che si tengono quando ci si trova in montagna ed in particolare in un bosco, dove anche un mozzicone di sigaretta gettato a terra o l’accensione di un barbecue diventano fortissimi fattori di rischio”.

L’obiettivo principale dell’esercitazione di sabato scorso era testare e migliorare la capacità d’intervento della struttura operativa regionale su incendi di dimensioni tali da richiedere l’intervento e il coordinamento delle squadre provenienti da diverse zone della regione. Nello specifico, oggi sono state affrontate situazioni e problematiche molto complesse, in ambiente ostile montano e in condizioni d’emergenza, come l’adeguato approvvigionamento idrico e l’intervento con squadre elitrasportate ad alta specializzazione.

Nel 2009 al centro operativo antincendi boschivi della regione sono giunte 257 segnalazioni, delle quali il 43% si sono rivelate incendi effettivi. Un quadro comunque estremamente migliorato rispetto al decennio precedente. Si è infatti passati dai 258 incendi del 1990, con 3.100 ettari bruciati, ai 77 del 2009 con 61 ettari interessati.

Una diminuzione dovuta da un lato alla sensibilizzazione ottenuta tra i frequentatori, dall’altro all’efficienza raggiunta dal sistema antincendio veneto, che può contare su 1767 operatori, di cui 1645 volontari, 183 automezzi di varia natura, 18 autobotti, 36 mezzi d’appoggio, 70 carrelli.

I tempi di attivazione degli interventi dal momento della segnalazione sono via via scesi fino agli attuali 10 minuti. Gli incendi registrati nel 2009 sono per il 47% dolosi, per il 27% colposi, per il 3% dovuti a fulmini. Il rimanente 23% rimane di origine sconosciuta.

I periodi con il maggior numero di incendi sono gennaio, febbraio e marzo, quando la disidratazione della vegetazione è massima, seguiti dal periodo estivo quando possono verificarsi lunghi periodi caldi e secchi e si ha il picco di frequentazione da parte dei turisti.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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