LA INDESIT CHIUDE LO STABILIMENTO DI REFRONTOLO
E punta sul centro sud dell'Italia
REFRONTOLO - Il cda di Indesit Company, il colosso internazionale degli elettrodomestici della famiglia Merloni, ha varato un piano "per il consolidamento della presenza industriale in Italia".
Prevede, accanto ad investimenti per 120 milioni nel triennio 2010-2012 per "innovazione di prodotto e di processo", la chiusura degli stabilimenti di Refrontolo, oltre a quello di Brembate (Bergamo).
Non è prevista alcuna delocalizzazione della produzione italiana negli otto stabilimenti del gruppo all'estero ma il potenziamento dei poli industriali di Indesit Company al centro-sud d'Italia, in particolare Fabriano (quartier generale del gruppo) e Caserta.
“Siamo molto preoccupati per ciò che abbiamo sentito – spiega Paolo Agnolazza della Fim-Cisl di Treviso -. Non sappiamo ancora nulla di certo, ma ci auguriamo di riuscire a frenare le decisioni dell’azienda”.
Giovedì 17 giugno, intanto, si terrà un incontro ad Ancona, presso la sede centrale, nel corso della quale il sindacato spera di avere maggiori dettagli.
“Prima di muoverci – spiega Agnolazza – attendiamo di conoscere i dettagli sul piano aziendale e sulle possibili chiusure che ci sono state prospettate. Nel corso dell’incontro del 17 ci verrà presentato il progetto e a quel punto, se non ci saranno spazi di manovra, apriremo una vertenza”.
"E' incomprensibile la scelta del consiglio d'amministrazione della Indesit Company di chiudere gli stabilimenti del nord Italia, compreso quelle di Refrontolo in provincia di Treviso". Lo afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo aver appreso della decisione della multinazionale degli elettrodomestici.
"Non capisco - aggiunge Zaia - le presunte ragioni di una riorganizzazione della produzione che taglia fuori un territorio, una comunità, con cui si è contratto un debito importante". "Sollecito caldamente la proprietà dell'azienda affinché, all'interno del piano di investimenti di 120 milioni di euro nel triennio 2010-2012 di cui leggo dalle agenzie - afferma Zaia - trovino posto anche gli stabilimenti del nord tra cui quello di Refrontolo e ricordo che, nel recente passato, erano state date assicurazioni di investimenti aziendali per ammodernare gli stabilimenti e rilanciarli. Non può essere disperso un tale patrimonio produttivo e umano".
Zaia ritiene che la chiususa "sarebbe un passo falso per l'azienda stessa. Le aziende, specialmente quelle di grande tradizione come questa, hanno una responsabilità che va ben oltre il puro utile e diventa sociale e culturale assieme". "Ci pensi la Indesit - conclude il governatore -, e ritorni sulla sua decisione, riconoscendo che il legame con il nord non può essere cancellato con un tratto di penna. Il Veneto li richiama alla responsabilità e anche all'orgoglio di lavorare e produrre in un'area tra le più laboriose e duttili del mondo".