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28 marzo 2024

Treviso

Infortuni sul lavoro, oltre 11mila a Treviso

Oggi sciopero dei metalmeccanici per chiedere maggiore prevenzione

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Infortuni sul lavoro, oltre 11mila a Treviso

TREVISO - Solo nella Marca Trevigiana si contano già sulle dita di una mano i morti sul lavoro da inizio anno, 11mila 352 denunce di infortunio sul lavoro nel 2017, un trend che tende tragicamente a crescere rispetto agli anni precedenti, sintomo di una situazione grave e di un abbassamento generale dell’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel 2017, in tutto il Veneto (fino allo scorso novembre) si sono registrati 69mila incidenti, un migliaio in più dell’anno precedente, con 87 morti.

Proprio per questo oggi, 5 febbraio, i sindacati dei metalmeccanici Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uilm trevigiane aderiscono allo sciopero indetto a livello regionale per sensibilizzare sulla gravità della situazione e sollecitare maggiore prevenzione. Tutti gli addetti del settore, dunque, usciranno un’ora prima a fine turno di lavoro o con un’ora di assemblea sciopero secondo le modalità che saranno stabilite dalle singole RSU.

“Gli incidenti sul lavoro spesso invalidanti, non posso mai essere considerati una fatalità né tanto meno un costo sociale inevitabile alla ripresa economica e all'aumento del PIL - sostengono i sindacati - Ecco allora forte la volontà dei sindacati di denunciare la grave situazione nella regione e di protestare contro la perdita di vite umane nei luoghi di lavoro, per rivendicare maggior sicurezza, imprescindibile anche in questa fare di ripresa”. Non solo sciopero: i sindacati dei metalmeccanici organizzeranno un incontro con i delegati alla sicurezza del Veneto per ascoltare le loro difficoltà nell’esercizio del loro ruolo di presidio alla Salute&Sicurezza e per dare più attenzione alle azioni di prevenzione agli infortuni.  

“Non può essere sottaciuto il fatto che a perdere la vita è per l'ennesima volta un lavoratore di una ditta di appalto – denunciano Enrico Botter, segretario generale Fiom Cgil, Antonio Bianchin, Fim Cisl, e Stefano Bragagnolo, Uilm Uil -: il contenimento dei costi specie quello del lavoro, la riduzione del salario e dei diritti dei lavoratori a partire proprio da quelle della sicurezza, è sempre più spesso perseguito dalle imprese attraverso modelli aziendali che parcellizzano il ciclo produttivo, con le esternalizzazioni, con gli appalti e tante volte anche con il ricorso al sub appalto. Inoltre, vi è sempre più spesso l'allungamento dell'orario di lavoro e con l’intensificazione dei ritmi di lavoro, il tutto a scapito della sicurezza e l'incolumità dei lavoratori e delle lavoratrici. Una situazione inaccettabile - sottolineano i segretari delle tre sigle - che contrasta con la narrazione di imprese sempre più orientate, anche nella nostra regione, verso la digitalizzazione della produzione, con la sfida dell'innovazione tecnologica, con la cosiddetta industria 4.0”.

L’ultimo tragico incidente sul lavoro, se confermato dalla Procura, è quello di Leonardo Semenzato cinquantenne di Arcade, deceduto la scorsa settimana mentre stava lavorando in un cantiere edile di Silea.

 



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Isabella Loschi

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