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19 aprile 2024

Rugby

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INIZIA IL CAMPIONATO DI RUGBY DI ECCELLENZA

Umberto Casellato si racconta e ci parla della prima sfida del Marchiol Mogliano nella nuova stagione.

| Alfio Guarise |

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| Alfio Guarise |

INIZIA IL CAMPIONATO DI RUGBY DI ECCELLENZA

MOGLIANO - Qualche mese fa ci è capitato di passare due giorni in compagnia del vulcanico allenatore Umberto “punce” Casellato, seguire due partite di alto livello come le semifinali del campionato francese Top 14 e scoprire la passione che l’uomo ed ex giocatore sprizza ad ogni singolo stimolo che riceve dall’ambiente che lo circonda. La capacità di stupirsi ancora del calore che città come Montpellier riescono a trasmettere alla propria squadra seguendola in massa in trasferta, per sostenerla nell’impresa di conquistare la finale del Campionato Francese (persa poi a Parigi contro il Tolosa). Stupore misto ad invidia vedendo tre quarti dello stadio Velodrome di Marsiglia (tempio calcistico) riempito di colori e bandiere biancoblu’ che non smettono di sventolare per tutta la gara, accompagnate da cori contagiosi anche per i tifosi neutrali. Incitamento per i propri beniamini, non tifo contro l’avversario!

Lo abbiamo visto “rubare” con gli occhi sistemi diversi di riscaldamento pre-partita (a confrontarsi c’erano Pierre Berbizier e Fabien Galthié) e valutare l’opportunità o meno di farli propri, oppure chiedere in prestito una biro allo spettatore seduto a fianco per segnarsi una giocata interessante sul retro del biglietto della partita, per poi una volta in hotel personalizzarla per migliorarla ulteriormente. Si, perché la “pignoleria” verso la perfezione ed il non accontentarsi mai fanno parte del suo carattere, nel bene e nel male. Lo sanno bene tutti i suoi ex ed attuali giocatori con i quali il rapporto di odio/amore si sviluppa in parti uguali. Così come uno dei sui punti deboli è la scarsa capacità di gestire i momenti di nervosismo soprattutto dopo aver magari subito delle sviste arbitrali. Cosa che già in passato ha pagato a caro prezzo con una lunga squalifica. D'altronde ormai lo conoscono tutti e in molti sono curiosi di assistere a qualche sua nuova esternazione. Infatti anche in Francia, seduti a cenare nel “Vieux Port” di Marsiglia, i messaggi da parte di tanti amici si sono sprecati, alla ricerca delle sue prime sensazioni dopo la notizia che Padova contro ogni pronostico aveva vinto il suo dodicesimo scudetto addirittura nella tana del Rovigo. Dopo la splendida annata da allenatore dei bersaglieri, i sentimenti che gli abbiamo visto esprimere sono stati molto contrastanti. Di Rovigo e dei suoi tifosi parla sempre bene ed ha mantenuto ottimi rapporti con tanti amici per i quali ovviamente è ancora dispiaciuto. Ma ha anche dei sassolini da togliersi con parte dell’ex. dirigenza, questo lo si intuisce, ed i rapporti con l’attuale allenatore rossoblù durante la passata stagione non sono stati idilliaci, quindi pur concedendogli un po’ di privacy dobbiamo dire che le manifestazioni gestuali e le risposte ai messaggi sono state "colorite", ma comunque abbastanza contenute.

-Il campionato del Mogliano in quel momento era finito da poco ma dopo un weekend del genere l'avevamo vista particolarmente “eccitato”...

“mi sentivo rigenerato e molto carico, non vedevo l’ora di ricominciare. Avevo ed ho tante idee in testa che a volte ho paura di esplodere e non lo nego, anche tanta voglia di rivincita. Ripensare ai tanti punti persi per episodi o errori evitabili anche contro team che poi si sono giocati i playoff scudetto…lasciamo perdere.”

-Coach, ci racconta quando ha iniziato ad allenare?

“Ho iniziato nell’89/90 con i giovani dei Leoni di Treviso Est assieme a Luca Bot (allenatore in seconda dei campioni d’Italia 2010/11). Poi non ho più allenato fino a quando non ho smesso di giocare, a quel punto sono passato ad allenare la giovanile del Venezia/Mestre, sono stato responsabile all’interno del Civ Veneto per una stagione e poi ho ottenuto la promozione in Top Ten del Venezia che ho guidato anche l’anno successivo mantenendolo nella massima serie. Una breve parentesi come commentatore televisivo e con il Mogliano e quindi l’arrivo in una piazza importante come Rovigo.”

-Molte soddisfazioni e conferme grazie ad un gioco che diverte. Ha sempre interpretato il rugby in questo modo?

“Il mio rugby è sempre stato questo. Ho sempre detto che nella mia formazione Pierre Villpreux ha avuto un ruolo fondamentale. Il suo tipo di gioco mi ha conquistato. Poi l’ho personalizzato adattandolo a quello che ritengo sia la giusta componente per far bene. Il gioco australiano, dove i giocatori hanno molte skills (tecnica individuale), e la maggior concretezza ed organizzazione del rugby neozelandese sono per me il giusto equilibrio che ti permette di divertirsi, divertire ed allo stesso tempo essere concreti.”

-un'altra stagione con il Mogliano non era stata prevista da tutti gli addetti ai lavori ma alla fine l' hanno riconfermata.

“Si sono stato riconfermato ed ho molti progetti a lungo termine che non necessariamente sono legati alla mia persona. In accordo con la dirigenza, stiamo cercando di costruire qualcosa che possa rappresentare una base solida per sviluppare un “metodo” di lavoro con un futuro. Il Budget che abbiamo è limitato e ne sono consapevole, ma a parte la riconferma di qualche giocatore cardine, anche senza spendere molto si possono trovare ottimi elementi che ben si adattano al mio modo di intendere il rugby. Ed è quello che abbiamo fatto."

-Ha ricevuto offerte da molti club, come l'hanno convinta a rimanere?

"Ho avuto offerte da club sicuramente più blasonati e la scelta poteva sembrare scontata, ma a me piacciono le sfide e questa con il Mogliano mi affascina molto."

-Anche una scelta per stare più vicino alla famiglia?

"Potrà sembrare un po’ egoista da parte mia ma non direi una scelta dettata dalla famiglia, ormai loro mi conoscono ed in qualche modo sono abituati a vedermi sempre in giro. A Mogliano mi trovo bene, ho una certa autonomia e sento la fiducia in quello che faccio e che propongo da parte di tutta la Società. Inoltre volevo dare continuità al lavoro svolto quest’anno e non ricominciare ancora una volta da zero."

-E’ una delle sue caratteristiche come anche quella di qualche altro allenatore, quando ha iniziato a seguire la partita dalla tribuna?

"Ho iniziato il secondo anno sulla panchina del Venezia, è stata una scelta dovuta soprattutto ai miei, chiamiamoli così, “problemi” emotivi. Mi sento meno coinvolto da quello che succede in campo ma a volte anche questo non è sufficiente. Comunque anche l’analisi della partita è più semplice, il gioco visto dall’alto è maggiormente decifrabile."

-Quindi lascia volentieri il posto a bordo campo al suo vice Franco Properzi. Il rapporto tra lei e il “kino” com’è, ci ha anche giocato contro…come se lo ricorda?

"Me lo ricordo cattivo…tanto "- e sorride - “non ho mai avuto scontri personali sul campo ma devo dire che anche per il mio carattere ho sempre ottenuto grande rispetto da lui e dagli altri giocatori dell’allora Mediolanum Milano. Qui facciamo una bella coppia, anche se lui ha avuto una formazione rugbystica sicuramente diversa dalla mia. Nonostante questo condividiamo la stessa propensione al gioco di movimento che riteniamo sia anche quello più efficace per una squadra come l’attuale Mogliano."

-Quest'anno ha anche voluto al suo fianco un nuovo preparatore atletico, lo scozzese Colin Allan

“Colin è un ottimo preparatore che ho già avuto con me a Rovigo, anche con lui ci integriamo perfettamente, ma soprattutto si è guadagnato da subito rispetto e credibilità da parte dei giocatori. Lo ha sicuramente aiutato il suo passato da rugbysta, sa sempre dire le cose giuste al momento giusto.”

Franco Properzi e Colin Allan in mezzo ai due neozelandesi Cameron Eyre e Mark Burman

-Un giocatore al quale non vorrebbe mai rinunciare.

“Se parliamo di quelli che ho avuto, sicuramente Stefan Basson, giocatore completo che ti permette di coprire una infinità di ruoli con un rendimento eccellente. Per quanto riguarda invece i giocatori attuali è difficile fare un nome quando ancora alleni un gruppo di persone con tanti possibili fragili equilibri interni...”

-Pensavo avrebbe detto Mark Burman, anche la sua è stata una riconferma importante, alla luce di quanto ha fatto vedere nella recente ITM cup con Northland.

“Mark è per me un riferimento importante, ho condiviso con lui tre stagioni, quindi siamo molto in sintonia. L'ho seguito moltissimo anche quest'anno nell'ITM CUP neozelandese, sia lui che Cameron Eyre (numero 8 sempre di Northland). Spero che anche qui con noi mantengano lo stesso spirito visto in Nuova Zelanda e mi sembra che sia nell'amichevole con Padova che in quella con Calvisano l'atteggiamento sia quello giusto.

Mark Burman

-Cosa ci dobbiamo aspettare dal suo Mogliano nel prossimo campionato?

“Lavoro sempre per raggiungere il massimo, quindi le mie squadre devono scendere in campo per vincere. Se poi l’avversario si dimostra più bravo, tanto di cappello. Però quello che inizierà sabato sarà un campionato durissimo, Calvisano è tornato e con grandi acquisti, l'amichevole appena disputata non è completamente veritiera della sua forza. Tutte le altre squadre poi, si sono rinforzate, anche Reggio Emilia, che abbiamo appena incontrato in amichevole, ha un parco giocatori che gli permetterà di togliersi qualche bella soddisfazione. Per questo l’obiettivo principale sarà migliorare il gioco della scorsa stagione e conquistare la salvezza nel minor tempo possibile…poi se arriverà qualcosa di più tanto meglio.”

una fase di gioco nella partita Mogliano Vs Lazio dell'anno scorso

-Domenica prima giornata di campionato. Allo Stadio Maurizio Quaggia arriva la Lazio, bestia nera del Mogliano, soprattutto in queste ultime due stagioni nelle quali ha sempre vinto in casa dei Leoni biancoblù. Penso vi aspettiate grandi risposte e grande concentrazione da parte dei giocatori per cercare di sfatare questo tabù, e anche un grande apporto da parte del pubblico, con la speranza che siano in molti i tifosi a sostenervi in questa vostra nuova avventura nella massima serie rugbystica nazionale. Come state preparando questa sfida?

"Come tutte le altre sfide, nella mia vita da allenatore difficilmente cambio modo di preparare una partita. Il martedì analizziamo il video degli avversari e iniziamo a lavorare sui loro punti deboli (o presunti deboli !!), e su come limitare i loro punti di forza, i giocatori chiave da controllare con maggior attenzione …si come tutte le volte... I piccoli particolari fanno la differenza e voglio che i miei giocatori in campo sappiano fare esattamente quello che abbiamo studiato e preparato, è sempre valido per me il motto “L’accuratezza elimina i rischi... Non esiste fortuna o sfortuna”, poi come sempre la differenza la farà l'atteggiamento giusto… Speriamo ci sia tutto già da Sabato!"

L'appuntamento è per Sabato 8 ottobre le ore 16,00, allo stadio Quaggia di Mogliano Veneto, altre informazioni sono reperibili direttamente presso il sito www.rugbymogliano.it

Alfio Guarise

 



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