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23 aprile 2024

Treviso

Insegnate aggredito dal padre di un alunno sottoposto a procedimento disciplinare

Solidarietà dalla Regione,l'assessore Donazzan al prof:"Dobbiamo rimettere in ordine i principi, dal rispetto delle regole e dei ruoli"

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scuola Casteller

TREVISO - "Dobbiamo tornare a dare forza e autorevolezza agli insegnanti e alla scuola, in una società le cui agenzie educative, in primis la famiglia, stanno mostrando debolezza, limiti, inadeguatezza nei confronti di una mondo sempre più aggressivo, relativista e disordinato”.

Queste le parole dell’assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan (nella foto) che ha scritto una lettera al professor Giuseppe Falsone, l'insegnante della scuola media Casteller di Paese minacciato e picchiato dai familiari di un alunno che aveva rimproverato.

Ora il professore delle medie è oggetto di un procedimento disciplinare da parte della dirigente scolastica dell’istituto come "un atto dovuto a sua garanzia", mentre ha formalizzato nelle scorse ore ai Carabinieri una denuncia nei confronti del genitore per percosse, minacce, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.
L'insegnante, secondo quanto ha riferito, è stato preso a spintoni e ceffoni da un genitore per aver rimproverato suo figlio, invitandolo ad uscire durante la ricreazione. Aveva voluto inviare una lettera al ministro Fedeli denunciando di essere stato abbandonato dall'istituto dopo l'episodio.


Ecco il contenuto della lettera dell'assessore Donazzan:
Egregio professore Falsone, Desidero esprimerle la mia vicinanza e solidarietà. Oggigiorno è sempre più difficile essere un insegnante, sottoposti come siete a mille condizionamenti formali, burocratici, impegnati a dover fare i conti con famiglie sempre più fragili o invadenti. Quello che le è capitato, tuttavia trascende ogni limite e ogni possibile giustificazione e per questo, senza nessuna volontà di approfondire un fatto che non meriterebbe alcun approfondimento perché oggettivamente da condannare, le voglio rappresentare la vicinanza mia e della Regione del Veneto, di cui sono assessore all’Istruzione”.

“Capisco la sua amarezza –prosegue - non solo per l’atto lesivo di cui è stato vittima, più duro da accettare sotto l’aspetto della umiliazione morale che del dolore fisico, ma soprattutto per essere ora sottoposto a verifiche interne alla scuola. Lei, giustamente, si sarebbe aspettato una presa di posizione e di solidarietà nei suoi confronti ’senza se e senza ma’, anche perché lo studente i cui genitori si sono permessi di aggredirla fisicamente, appare un soggetto il cui normale comportamento risulta essere al di fuori delle regole della scuola”.

Dobbiamo tornare a dare forza e autorevolezza agli insegnanti e alla scuola, in una società le cui agenzie educative, in primis la famiglia, stanno mostrando debolezza, limiti, inadeguatezza nei confronti di una mondo sempre più aggressivo, relativista e disordinato
– è l’appello dell’assessore - Dobbiamo rimettere in ordine i principi, a partire dai doveri, dal rispetto delle regole e dei ruoli. Dobbiamo ripristinare i ruoli sociali, perché altrimenti chi sta fuori dalle regole imporrà le proprie a forza di atti di violenza come accaduto a lei, a troppi altri colleghi”.

 


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