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19 aprile 2024

Esteri

Irlanda e Scozia si oppongono al Brexit: "La Gran Bretagna ha considerato solo un lato della medaglia"

| Paola Melon |

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Irlanda e Scozia si oppongono al Brexit:

E’ ufficiale la decisione della Gran Bretagna di uscire definitivamente dall’Unione Europea, dopo che le votazioni hanno visto prevalere il “Leave” con il 51.89% dei voti, contro il 48.11% del “Remain”. Si tratta di una decisione che, a sole poche ore dall’ufficializzazione del risultato, ha già provocato uno dei più grandi scismi politici della storia. La clamorosa scelta dello Stato inglese richiederà alcuni anni per poter essere concretamente attualizzata, e mentre il Governo si sta già dando da fare per mettere in moto il complesso processo legale richiesto per l’attualizzazione del Brexit, numerose sono le domande che si stanno porgendo non solo gli abitanti della Gran Bretagna, ma del mondo intero.

 

Se da una parte molti Inglesi ritengono che questa rappresenti l’occasione perfetta per raggiungere la più totale indipendenza, dall’altra vi è un gruppo altrettanto numeroso che non riesce a fare a meno di evidenziare le conseguenze negative del Referendum. Non c’è una sola area tra le 32 che costituiscono la Scozia che non abbia votato a favore del “Remain”. Alex Salmond, il politico primo ministro della Scozia dal 2007 al 2014 e leader del Partito Nazionale Scozzese dal 1990 al 2000 e dal 2004 al 2014, teme che l’attuale primo ministro Nicola Sturgeon potrebbe applicare il diritto del Manifesto del Partito Nazionale Scozzese, secondo cui esiste la possibilità di richiedere una seconda votazione nel caso di peggioramento delle condizioni politiche, economiche e sociali scozzesi dovuto all’uscita della Scozia dall’Unione Europea effettuata contro il suo volere. Anche gli Irlandesi non possono non pensare alle conseguenze che dovranno affrontare adesso che la Gran Bretagna si è chiamata fuori dall’UE.

 

Dal punto di vista economico, lo Stato inglese è da lungo tempo uno dei migliori partners di scambi commerciali per l’Unione Europea. A causa del Brexit, tutti gli accordi economici europei a cui aveva deciso di partecipare anche il Governo inglese dovranno essere riesaminati, e le compagnie britanniche su cui l’Irlanda da anni faceva conto per lo sviluppo del proprio business saranno troppo impegnate per riuscire ad avere la stessa quantità e qualità di scambi commerciali con le industrie irlandesi. E questa sarebbe solo una delle tante conseguenze economiche, politiche e sociali di cui risentirà non solo l’Irlanda, ma anche tutti gli Stati membri dell’Unione Europea che contavano sulla collaborazione della Gran Bretagna per riuscire ad uscire dallo stato di crisi che sta coinvolgendo il mondo intero da ormai troppo tempo.

 



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Paola Melon

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