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23 aprile 2024

Treviso

Lavoro, pensioni e formazione, Cisl: "Queste le priorità del Paese"

Per il segretario Cinzia Bonan servono “politiche economiche che rafforzino produttività, competitività ed equità"

| Isabella Loschi |

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Lavoro, pensioni e formazione, Cisl:

TREVISO - Lavoro, pensioni, formazione queste le questioni centrali che vanno riportate al centro dell’agenda politica del Paese e dei territori secondo Cinzia Bonan, segretario della Cisl Treviso e Belluno.

“Partiamo da un dato, quello relativo al rallentamento dell’economia e alla diminuzione del numero degli occupati nel secondo trimestre dell’anno: preoccupano il calo del Pil e dei dipendenti con contratti a tempo indeterminato. Il timore - dichiara Bonan - è che il contraccolpo dell’instabilità politica post elettorale, l’effetto dei dazi trumpiani sull’export e della mancanza di programmazione di una politica economica ed industriale, sortiscano lo stesso effetto anche in Veneto, nella Marca e nel Bellunese, territori che nei primi mesi dell’anno hanno registrato ottime performance in termini di ripresa delle assunzioni e della produttività”.

Il segretario del sindacato evidenzia la preoccupazione per certe direzioni politiche: “La spinta ad alzare ponti levatoi e ad arroccarsi su posizioni sovraniste ed anti-europeiste non va a sostegno di aziende del nostro territorio che hanno cuore e testa nelle nostre provincie e gambe nel mercato mondiale”. Per Bonan sono necessarie “politiche economiche che rafforzino produttività, competitività ed equità e che sappiano posizionare in maniera qualificata e aperta l’Italia nello scacchiere internazionale”.

Lavoro: “deve tornare al centro dell’agenda politica, con scelte chiare e coraggiose per sostenere la ricollocazione di chi perde il posto, soprattutto se over 50 e senza aver raggiunto i requisiti necessari per la pensione. Servono strategie per combattere il precariato, per favorire l’assunzione dei giovani migliorando l’incrocio domanda/offerta e potenziando la rete dei Centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro. Tutte questioni di cui non c’è traccia nel Decreto Dignità, buono nei propositi, ma inefficace negli strumenti messi in campo”.

Pensioni: “La Cisl e gli altri sindacati hanno inviato una richiesta di incontro al ministro del Lavoro per riaprire la discussione sulla “seconda fase” di riforma della Legge Fornero che era stata avviata con il precedente Governo. Siamo convinti che la riforma vada “umanizzata”, definendo, di concerto con le parti sociali, nuove regole di accesso al pensionamento, più flessibili ed elastiche, soprattutto per le donne e gli esodati, individuando ulteriori professioni usuranti per le quali prevedere deroghe alle norme sull’aspettativa di vita, impegnandosi a sostenere la previdenza dei più giovani e riconoscendo il lavoro di cura”.

“La possibilità, per iniziare a realizzare queste modifiche, c’è - continua Bonan - potrebbero trovare spazio già nella prossima Legge di Stabilità. Che risposte darà il Governo a queste richieste? Ricordiamo che sono questioni che riguardano tantissime famiglie trevigiane e bellunesi, che in questi anni hanno affrontato con compostezza licenziamenti, lunghi periodi di cassa integrazione, rinvii della pensione, chiusure di aziende e una precarietà sempre più dilagante”.

Infine Bonan rivolge un appello a tutte le parti sociali e le istituzioni, a partire da Assindustria Venetocentro, per “riattivare relazioni industriali che abbiano l’obiettivo di definire modalità di sviluppo del welfare contrattuale e degli accordi territoriali per una più equa redistribuzione del reddito anche tra piccole e medie imprese e lavoratori che concorrono alla realizzazione del risultato”.

“Non possiamo più permetterci di attendere oltre - conclude Bonan - Se arriviamo impreparati alle importanti scadenze che ci attendono nei prossimi mesi, rischiamo di vanificare gli sforzi fatti in questi anni per far ripartire il Paese. E dopo, sarà complicato, oltre che inutile, scaricare le responsabilità sugli immigrati o sull’Europa della Merkel”.

 


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