Il totale dei decessi stradali dall’inizio dell’anno, sulle strade della Marca sale a 41.
Questi primi cinque mesi dicono che più della metà (54%) non sono in auto ma su veicoli a 2 ruote (biciclette, moto e ciclomotori) o pedoni. Proprio i motocicli, che rappresentano circa l’8% del parco veicolare immatricolato, contano da soli il 20% di incidenti mortali. I dati più recenti a nostra disposizione sul parco veicolare in provincia di Treviso, indicano che nel 2005 il numero di decessi ogni 10.000 veicoli, presenta un rapporto di 3 a 1 tra motocicli e autovetture. La pericolosità per chi viaggia sulle due ruote è estremamente elevata.
Altro dato saliente, sono i 15 decessi (1 ogni 3) avvenuti per uscita di veicoli isolati, di cui 12 in rettilineo, cioè per distrazione o, nella maggior parte dei casi, per stato psico-fisico non ottimale.
"L’aumento dei decessi rispetto l’anno scorso – spiega il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – vede due variabili principali: l’innalzamento dell’età dei deceduti e l’alta percentuale degli incidenti sulle due ruote. In generale i dati confermano il trend in discesa dei decessi stradali, ma dobbiamo comunque lavorare su questi due fronti. Se andiamo ad analizzare le fasce d’età, ci accorgiamo che i minori di trent’anni si attestano sul 26,8% contro l’oltre 32% degli anni scorsi. Salgono invece gli over 60, c’è addirittura un picco tra i 70 e i 74 anni. Per questo, assieme all’educazione stradale nelle scuole, ci muoveremo nei centri per anziani. È diventato un problema sociale al quale dobbiamo far fronte.
Stesso discorso per i decessi sulle due ruote: i giovani e i meno giovani devono capire che questi mezzi sono pericolosi e necessitano grande padronanza e attenzione alla guida. Ecco allora il continuo investimento negli oltre 10 campi scuola guida sicura e i campi permanenti di Vittorio Veneto e Pieve di Soligo".